ROMA – Parlamentari di Forza Italia, Lega Nord e Partito democratico, insieme, per chiedere più equità e maggiori risorse per la Provincia di Monza e della Brianza.
L’appello – che porta la firma degli Onorevoli Elena Centemero, Paolo Grimoldi, Roberto Rampi e dei Senatori Paolo Galimberti, Andrea Mandelli e Lucrezia Ricchiuti – è indirizzato ai Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e ai Ministri Enrico Costa, Graziano Delrio, Valeria Fedeli e Pier Carlo Padoan.
“Un’iniziativa straordinaria per una situazione straordinaria”; è come l’hanno definita gli stessi firmatari che, mettendo momentaneamente da parte le differenze politiche, si sono uniti in un corale appello per chiedere “a Roma” quanto basta per evitare il default. “Oggi, i cittadini di Monza e Brianza – si legge nella missiva – possono disporre di un trasferimento pro capite di 19, 53 euro a fronte di una media italiana di 32,62 euro e di quella lombarda pari a 39,71 euro”.
Insomma, la nostra Provincia, dietro Prato che si attesta a 26,16 euro pro capite, risulta la più penalizzata: la provincia più ricca, invece, è Rieti con l’invidiabile quota di 81,60 euro pro capite.
“A fronte di ciò – continuano i parlamentari brianzoli – è utile richiamare che i cittadini di Monza e Brianza versano annualmente, a titolo di tributo provinciale, 61,4 milioni di euro: di questi ne vengono trattenuti 53,6 per contribuire alla spesa pubblica generale”.
Uno squilibrio che ha delle conseguenze: “Sono, di fatto, azzerate tutte le spese di manutenzione per strade e scuole di competenza provinciale. La sicurezza rischia di non essere garantita e non è lontano il tempo in cui strade e scuole verranno chiuse, saranno impedite le attività extrascolastiche negli istituti e modificati gli orari delle lezioni per l’impossibilità oggettiva di garantire il riscaldamento nelle aule sei giorni su sette”, spiegano i parlamentari.
Effetti negativi anche sul fronte economico-produttivo: “Potremmo inoltre anticipare gli effetti di questo impoverimento su un tessuto produttivo che è uno dei più efficienti del Paese ma che ormai è al collasso per il crollo della qualità delle infrastrutture: la scelta di delocalizzazione le attività produttive parte anche da questo elemento” aggiungono i parlamentari.
A fronte di una situazione di emergenza, i rappresentanti brianzoli chiedono di riportare Monza e Brianza al livello minimo (Prato) che comporterebbe un incremento dei trasferimenti di circa 4,8 milioni di euro annui. “Anche perché – spiegano – le previste mitigazioni dei tagli sui bilanci provinciali per il 2017 non consentono alla Provincia di Monza e Brianza di evitare il default e la conseguente interruzione dei servizi erogati ai cittadini”.
“Serve un semplice ma urgente e deciso intervento corale che stabilisca che sotto una determinata soglia non si possa scendere, per ridurre le sperequazioni territoriali che sono sotto gli occhi di tutti. È una questione di equità e di sostenibilità per le quali non serve nemmeno citare né le entrate generate da questo territorio né i gravi disservizi alla popolazione che questa condizione di sottodotazione strutturale genera”, concludono i parlamentari.
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