Cronaca

Silp Cgil: inaccettabile la carenza di poliziotti anche nella nostra provincia. La sicurezza dei cittadini è a rischio

Brianza – “Alla data del 31 dicembre 2023 le carenze organiche complessive della Polizia di Stato ammontavano a 10.271 unità, pari al 9% della dotazione organica prevista dalla legge, risultante dalla differenza tra una dotazione organica pari a 109.408 unità e una forza effettiva pari a 99.137 unità. Questi sono dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, una situazione che nella nostra città vede percentuali di carenza di organico in crescita nel 2024 per la mancanza di assegnazioni di nuovi agenti e tanti pensionati. Basti pensare che con i prossimi trasferimenti previsti entro l’estate da noi arriveranno soltanto tredici poliziotti appartenenti ai ruoli agenti e assistenti, il ché, come evidenziato, non significa necessariamente un implemento di personale“.

Così, in una nota, Marco Caponi, Segretario Generale Provinciale del Silp Cgil di Monza e Brianza:“Il nostro territorio – spiega il Segretario Generale Provinciale del Silp Cgil – soffre da tempo di carenze organiche importanti che non riguardano solo la Questura, ma interessano le specialità, tutti quei presidi di sicurezza che garantiscono ogni giorno il controllo del territorio e la prevenzione dei reati. Sin dall’istituzione della nostra Questura, è stato rappresentato che una provincia come quella brianzola, con tutte le caratteristiche socioeconomiche che le sono proprie e che si sono già più volte sottolineate, come l’alta urbanizzazione e la vivace realtà economica, richiede innanzitutto di un implemento di un centinaio di lavoratori di P.S. per soddisfare la conseguente necessità di offrire un servizio adeguato alla cittadinanza.”Il fenomeno della carenza di personale, che riguarda anche le altre forze di polizia – spiega il sindacalista -, si unisce all’elevata età media che in generale supera i 50 anni e criticità legate alle strutture e ai mezzi. Il governo in carica, al di là degli slogan, ha mostrato scarsa attenzione per il comparto sicurezza: zero assunzioni straordinarie, zero investimenti, risorse inadeguate per il rinnovo del contratto di lavoro che le lavoratrici e i lavoratori in divisa aspettano ormai da oltre 850 giorni. Tutto questo incide anche sul benessere organizzativo e lavorativo del personale, che sembra interessare sempre meno anche alla nostra amministrazione”.

“Facciamo appello alla comunità civile, alla politica locale, ai parlamentari eletti nel nostro territorio – conclude il responsabile del sindacato di polizia della Cgil – affinché facciano la propria parte a tutti i livelli per esercitare pressione nei confronti del Parlamento e del governo. Le elezioni europee si stanno trasformando in un’altra vetrina di propaganda fatta di vuote promesse, con una idea di fondo che ci preoccupa: quella di militarizzare la sicurezza, di farle perdere la sua funzione civile e democratica sancita dalla legge 121/81, di puntare maggiormente sulla repressione che sulla prevenzione così da tenere alto nel paese il clima di paura e incertezza, utile a chi strumentalizza le problematiche della sicurezza per una manciata di voti. Un gioco a cui noi ci opporremo sempre, anche mobilitandoci se necessario così come già avvenuto nel recente passato”.