Seregno – Fusione A2A-AEB: il sindaco Alberto Rossi “Non sono stato rinviato a giudizio”

Cronaca

Seregno – Fusione A2A-AEB: il sindaco Alberto Rossi “Non sono stato rinviato a giudizio”

Seregno -Si è svolta ieri 19 settembre presso il Tribunale di Monza davanti al gup Elena Sechi la terza udienza preliminare riguardante la vicenda dell’ integrazione societaria tra A2A e EAB . Sei gli imputati fra cui il sindaco Alberto Rossi, l’assessore Giuseppe Borgonovo, che all’epoca aveva la delega alle Partecipate, il segretario comunale Alfredo Ricciardi, Loredana Bracchitta, ex presidente del consiglio di amministrazione di AEB spa, Giovanni Valotti, ex presidente di A2A e a Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl. La Procura di Monza, rappresentata dai pm Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio, ha contestato agli imputati i reati di turbata libertà nella scelta del contraente e turbativa d’asta e ha chiesto il loro rinvio a giudizio .

All’indomani dell’udienza il sindaco Alberto Rossi con un post sui social ha dichiarato :

Leggo dichiarazioni di politici che commentano il mio rinvio a giudizio sulla vicenda Aeb-A2A, che evidentemente hanno letto da qualche parte.

Tutto interessante, con una piccola specifica penso rilevante: non è vero. Non sono stato rinviato a giudizio. Non so se ciò succederà o no, ma ad oggi certamente non è successo. Ed è una notizia falsa che purtroppo alimenta una volta di più un clima di tensione e odio, che ogni tanto qualcuno cerca di fomentare (forse qualcuno di voi ultimamente avrà notato qualcosina in merito nella sua cassetta della posta). Ma questa è un’altra storia.

Oggi in aula i miei avvocati hanno consegnato la mia memoria difensiva. È l’occasione per me per ribadire, qui per ora in estrema sintesi, che nel mio mandato di sindaco – inclusa questa vicenda – so in coscienza di avere fatto sempre e solo gli interessi della pubblica amministrazione, e di non essermi mai piegato ad alcun interesse privato.

Il percorso svolto, dal punto di vista delle competenze tecniche, è sempre stato accompagnato da pareri professionali estremamente autorevoli. E come anche sottolineato oggi in aula dai miei avvocati difensori, i fatti ascritti alla mia condotta non solo non sono penalmente rilevanti, ma proprio non sussistono.

Detto questo, avanti. In tutto questo percorso non mi sono mai sentito solo, e per questo non posso che essere enormemente grato. Continuo il mio lavoro a testa alta, concentrato su tutto il bello e il buono da costruire per continuare a far crescere la nostra Città, certo che la verità alla fine emergerà.