SEREGNO – FUSIONE A2A-GELSIA : L’AGCM NON RAVVISA IRREGOLARITA’

Cronaca

SEREGNO – FUSIONE A2A-AEB : L’AGCM NON RAVVISA IRREGOLARITA’

SEREGNOIl Tar all’inizio del mese di dicembre dovrà dire ancora la sua: l’aggregazione industriale tra il gruppo seregnese Aeb e A2A, però, ora ha la strada completamente spianata. Anche l’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha dato il via libera non ravvisando alcuna irregolarità. 

L’Autorità, a cui si era rivolto il consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle), che aveva voluto provare a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per fare valere le sue ragioni, aveva il compito di dare il suo pronunciamento dopo un primo intervento del Consiglio di Stato, che già aveva ritenuto di non concedere la sospensiva all’operazione. 

Gli oppositori dell’operazione (oltre a Fumagalli anche due aziende che avevano presentato ricorso e il consigliere comunale Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”) speravano in quest’ultimo intervento dell’Autorità, invocandone anche la partecipazione al giudizio innanzi al Tar, ritenendo che l’operazione sia stata condotta in modo illegittimo. L’Agcm, in realtà, aveva il compito specifico di valutare non la legittimità del percorso intrapreso, bensì di considerare se la nascita del nuovo soggetto era in grado di alterare gli equilibri del mercato in modo significativo e non consentito.

Martedì sera è arrivata la decisione finale tanto attesa dalle parti coinvolte: per l’Autorità è tutto in regola. Si può procedere con l’operazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale. Il sindaco Alberto Rossi e Loredana Bracchitta, presidente del Gruppo Aeb, avevano sempre difeso i passi compiuti, accusando l’opposizione di aver semplicemente fatto perdere tempo prezioso. Rossi aveva motivato i suoi sforzi con il desiderio di dare un futuro certo ad Aeb, azienda più grande presente del territorio cittadino, rinsaldando ove possibile il suo ruolo di leadership.

Ora manca la sola decisione del Tar Lombardia. Poi, vista la posta in gioco e la grande divisione tra maggioranza cittadina e i ricorrenti, saranno inevitabili ulteriori rinvii e ricorsi al Consiglio di Stato.

( Fonte seietrenta.com – Gualfrido Galimberti )

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