SEREGNO – L’EX ASSESSORE ATTILIO GAVAZZI CONDANNATO A DUE ANNI ( PENA SOSPESA )
MONZA – E’ giunto a conclusione il processo che ha visto coinvolto tra gli altri anche l’ex consigliere provinciale di Monza e Brianza, nonchè vice sindaco ed assessore del Comune di Seregno, Attilo Gavazzi . La sentenza è stata emessa oggi martedì 9 gennaio dal Tribunale di Monza ed il Gavazzi è stato condannato a due anni con pena sospesa . Nei suoi confronti il pubblico ministero Manuela Massenz aveva chiesto tre anni e mezzo di carcere; per il genero dello stesso Gavazzi, Andrea Attolini, la richiesta era stata di tre anni e mezzo mentre per Vito Giordano, impresario edile, due anni. Attilio Gavazzi, nella sua qualità di vicesindaco e assessore al territorio della prima giunta di Giacinto Mariani con deleghe all’urbanistica, ai lavori pubblici e all’edilizia privata dal 2005 al 2010, era accusato per presunte tangenti incassate per «agevolare« cambi di destinazione d’uso di alcune aree e per ottenere permessi a costruire. Due erano i capi d’accusa nel processo : la prima era quella riguardante il piano integrato d’intervento di via Stefano da Seregno, nell’area dell’ex cotonificio “Camisasca” mentre il secondo riguardava la ristrutturazione di un immobile in via Umberto I. La condanna odierna si riferisce al primo mentre per il secondo il Gavazzi è stato assolto perchè ” il fatto non sussiste “.
La nostra redazione ha raccolto un commento di Attilio Gavazzi : ” Sono senza parole perchè proprio non me lo aspettavo, poi quando su due fatti contestati su uno sono stato assolto perchè il fatto non sussiste ( via Umberto ) mentre sull’altro ( Camisasca ) mi hanno dato due anni con sospensione, non continuità e attenuanti generiche. Sembra proprio che abbiano voluto dare una ragione al dispendio “delle energie” impiegate, senza farmi troppo danno anche perchè tra pochi giorni sarà tutto prescritto e comunque in appello non entreranno nemmeno nel merito. Aspetto le motivazioni ma farò appello perchè non mi basta la prescrizione ma voglio l’assoluzione perchè il fatto non sussiste come per la prima accusa “.
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