seregno ‘NDRANGHETA

Cronaca

SEREGNO- ‘NDRANGHETA, MATTONI E IL POLITICO DA ” ELIMINARE “

Strani furti, colpi di pistola e denunce infamanti di stupro

di DARIO CRIPPA – IL GIORNO.IT

SEREGNO – Operazione ‘ndrangheta e corruzione a Seregno, pagina 74 dell’ordinanza a firma del gip Pierangela Renda.

L’assessore Gianfranco Ciafrone ( già salito agli onori della cronaca per una vicenda riguardante la Tassa Rifiuti )  racconta infastidito una scena a cui ha appena assistito: «Io cammino, lo vedo con Tiziano Mariani, davanti al negozio di Luca Talice! L’ottico, famoso che c’ha dato problemi per cinque anni!». A volte per provare a capire le cose, è bene mettere in fila fatti e date. E a Seregno, specie in tema di urbanistica, le cose andavano in maniera un po’ strana, alle volte. Vediamo un po’. Anno 2005. Il nuovo uomo della Lega in paese si chiama Luca Talice: classe 1970, è un giovane ottico, volonteroso ma urbanisticamente ingenuo. Ma in paese piace e trova un certo seguito, tanto da risultare il leghista più votato in quella tornata elettorale. Naturale nominarlo capogruppo. Però Talice è anche un piantagrane. E quando vede certe manovre urbanistiche, si mette di traverso.

Nel 2008 intanto si lavora al nuovo Pgt di Seregno, quello che dovrebbe portare a un mucchio di cemento in più e di consumo del suolo pubblico. E iniziano ad accadere alcuni fatti strani. Marzo, notte: un misterioso furto all’Ufficio Tecnico e dell’Urbanistica. I ladri entrano ed escono dagli uffici ben due volte, e vi si trattengono anche a lungo. Però tralasciano qualsiasi oggetto di valore e l’unica cosa che portano via è un computer. Con tutto il suo contenuto.

Ottobre, Lissone: davanti alla discoteca Noir il segretario seregnese del Carroccio viene derubato. Qualcuno rompe il vetro posteriore della sua auto, ma in realtà non ruba nulla di valore. Prende solo una cosa: la cartelletta con le osservazioni al Piano di governo del territorio di Seregno. «La cosa è abbastanza strana – dichiara la vittima, Riccardo Liviero, – c’erano diverse macchine anche più grosse della mia, eppure sono venuti a colpire la mia Renault Clio quasi a colpo sicuro». Per prendere peraltro solo le osservazioni al Pgt che i lumbard avevano preparato in previsione della discussione del documento urbanistico. Trascorrono pochi giorni, notte fra il 17 e il 18 di ottobre. Contro la macchina di un consigliere comunale di una lista civica, Claudio Busnelli (“Amare Seregno”) vengono esplosi tre colpi di pistola.

Intimidazione? Per qualcuno, come Talice, forse sì, è un brutto periodo quello. Appena un mese prima, un’inchiesta della Polizia provinciale – Star Wars – ha scoperto che diversi terreni della Brianza venivano usati dalla ‘ndrangheta per seppellirci tonnellate di rifiuti, anche tossici. Alcuni di questi terreni, sono proprio a Seregno. Insomma, la situazione è più che opaca e Talice rilascia un’intervista radiofonica dedicata proprio al caso rifiuti. E, a proposito dell’aria pesante che si respira nel suo comune, cita senza timori l’episodio dei tre colpi di pistola esplosi contro l’auto del suo collega di Consiglio comunale.

Apriti cielo. Il sindaco Giacinto Mariani minimizza tutto, e se la prende con i «media scorretti: è un atto di vandalismo» sostiene. Il suo vice Attilio Gavazzi si spinge più in là e avverte: «Quando si è uomini pubblici queste cose purtroppo possono capitare». La vittima, per parte sua, nega pure lui: «Nessun atto intimidatorio, la macchina è rimasta incidentalmente coinvolta». Tre colpi di pistola esplosi «incidentalmente»?

La guerra del mattone a Seregno è in corso. Il nuovo Pgt scalda gli animi. Di ritorno dalle ferie, in piena estate, il vicesindaco Attilio Gavazzi porta con sé il Pgt già bell’è pronto per essere votato. Alla faccia della bozza ancora da discutere. Il capogruppo Luca Talice e i suoi si oppongono: «non si fa così, meglio non correre» dichiarano a tutti i giornali, in Consiglio comunale, nei faccia a faccia. Ingoiato il rospo, si è dunque costretti a rimandare tutto a dopo le elezioni.

Nel 2009 a casa dei genitori di Talice arriva però una lettera. Dentro c’è una foto del figlio, o meglio della sua testa. E alcune frasi minacciose, che si concludono con un consiglio ben poco amichevole: «Non ti ricandidare». Talice però tira dritto. Viene rieletto totalizzando il maggior numero di voti di tutta la tornata. Confermato capogruppo, nel frattempo era diventato anche assessore provinciale alla Sicurezza della neonata Provincia di Monza e Brianza. Talice sembra lanciatissimo. Costituisce la nuova polizia provinciale attingendo a piene mani alla squadra che aveva scoperto il caso Star Wars, i terreni coi rifiuti della ‘ndrangheta, insomma. Anche se dalle intercettazioni dell’inchiesta Infinito si scopre che le cosche, che tentano di infiltrare pesantemente quella Giunta, avrebbero voluto mettere al posto del nuovo comandante della Polizia provinciale un’altra persona. Intanto, il gruppo seregnese del suo partito sembra seguire Talice. E produce un documento sul Pgt in cui si scrive chiaro e tondo: «La bozza di Pgt presentata così non va. Inaccettabile prevedere una cementificazione pari al 10,02%». Insomma, Talice si mette ancora una volta di traverso.

Ma arriva la polpetta avvelenata. Anzi, la bomba. Nell’ottobre di quell’anno due giovani consiglieri leghisti presentano una denuncia che ammazzerebbe chiunque: Talice avrebbe abusato sessualmente, e più riprese, e per anni, di loro due. Lo scandalo esplode qualche mese dopo: 2011, gennaio, Talice riceve dai giornali la notizia delle accuse infamanti presentate contro di lui. Nello stesso giorno la sua fidanzata, oggi divenuta sua moglie, gli annuncia che diventerà padre per la prima volta. Politicamente e per un lungo periodo anche umanamente, Luca Talice è rovinato. Viene isolato. E costretto a dimettersi dal ruolo di assessore. E anche se rimane sino a fine mandato in Consiglio comunale a Seregno, è ormai azzoppato. E fa nulla se due anni di calvario più tardi – nel frattempo il Pgt viene approvato – una sentenza del Tribunale di Monza lo assolve completamente dall’accusa di violenza sessuale perché il fatto non sussiste. Insomma, non era vero niente.

Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione, i giudici scrivono: «Sta di fatto che all’interno della maggioranza alla guida del comune di Seregno era in atto una vera e propria guerra… quando era stata resa nota la bozza del Pgt. La maggioranza si era divisa in due fazioni, la prima schierata con Talice che si opponeva radicalmente alla trasformazione delle aree verdi in edificabili, la seconda facente capo al sindaco, sostenitore della bozza contenente appunto dette trasformazioni urbanistiche». Della fazione anti-Talice, fanno parte anche i suoi due giovani accusatori.

E poi ancora più avanti nelle motivazioni: «Non hanno bisogno di essere spiegati i forti ed elevatissimi interessi economici sottostanti alla prospettiva di lottizzazione di numerose aree in passato non edificabili e il conseguente disturbo che Talice rappresentava, avendo dimostrato di potersi opporre a quelle che lui stesso definiva speculazioni e cementificazioni… Talice per le sue posizioni radicali era definito dai suoi avversari “estremista come i comunisti” e aveva ricevuto velate minacce, tanto da fargli temere delle azioni eclatanti nei suoi confronti».

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Cronaca

‘NDRANGHETA, SCOPERTA UNA COSCA ATTIVA IN BRIANZA: NOVE ARRESTI

I Carabinieri del comando provinciale di Milano stanno eseguendo l’arresto di 9 persone ritenute appartenenti a un’agguerrita struttura criminale contigua a una cosca di ‘ndrangheta della Brianza, con base nelle province di Milano, Como e Monza-Brianza. I militari stanno anche eseguendo 22 decreti di perquisizioni domiciliari. Gli indagati devono rispondere a vario titoli di traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco, tentato omicidio e lesioni personali aggravate.Gli arrestati sarebbero affiliati alla cosca dei Cristello, in parte già smantellata nelle in precedenti operazioni antimafia. Le persone finite in manette oggi erano dedite al traffico di droga a Seregno e Giussano, e a Mariano Comense. Approfittavano del loro cognome, Cristello, per intimorire gli avversari di spaccio e garantirsi il monopolio dello stupefacente in Brianza e nel capoluogo lombardo. La base logistica per il commercio di droga era appunto la casa del defunto Rocco Cristello, capo della locale di Seregno: nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato sia cocaina pronta alla vendita, sia delle armi. Altra base logistica era un bar e una sala giochi di Seregno, di proprietà e gestiti da due indagati. L’operazione odierna ha visto impegnati  150 carabinieri, le ordinanze sono state emesse dal gip Stefania Donadeo su richiesta della procura della Repubblica, dal procuratore Paolo Storari.


 

Tra i 9 arrestati ci sono vari parenti stretti del boss della ‘ndrangheta Rocco Cristello. La sorella Domenica, 50enne, con il marito e il figlio, Stefano e Matteo Zibra di 48 e 26 anni. Anche altri due nipoti di Cristello sono in manette, figli del fratello Umberto: Emanuele di 20 anni e Simone di 21. La persona ritenuta il capo dell’organizzazione sgominata è il cugino di Cristello, il 40enne Valeriano Siragusa, i restanti arrestati sono il responsabile per l’approvvigionamento di cocaina Generoso Capasso, di 43 anni, i due 20enni Cristian Lombardo e Dylan Berlingeri, di origini rom. Gli arresti di questa mattina sono in risultato di un’indagine condotta fra aprile 2014 e gennaio 2015, aperta a seguito di un atto intimidatorio verificatosi a marzo 2014 nei confronti di un socio di una discoteca della Brianza, quando sette colpi d’arma da fuoco furono sparati contro l’automobile dell’uomo. Per i carabinieri i responsabili e mandatari dell’intimidazione erano persone legate alla famiglia Cristello


 

 

Ecco  l’elenco delle persone arrestate

Berlingeri Dylan nato a Carate Brianza il 20/07/1995 residente a Desio (ARRESTATO)
Capasso Generoso detto Genny, nato a Milano il 25/02/1972 residente a Nova Milanese (ARRESTATO)
Cristello Domenica detta MImma, nata a milano il 18/12/1965 residente a Mariano Comense (ARRESTATA)
Cristello Emanuele detto Lele o Lello, nato a Giussano il 16/12/1995 residente a Seregno (ARRESTATO)
Cristello Simone nato a Giussano il 24/02/1994 residente a Seregno (ARRESTATO)
Lombardo Cristian nato a Seregno il 22/11/1995 residente a Seregno (ARRESTATO)
Siragusa Valeriano detto Valerio nato a Seregno, residente a Seregno (cugino di Rocco Cristello assassinato a Verano Brianza il 27/09/2008) (ARRESTATO)
Zibra Matteo nato a Seregno e residente a Mariano Comense (cugino di Siragusa Valeriano) (ARRESTATO)
Zibra Stefano nato a Giussano residente a Mariano Comense (ARRESTATO)


 

“Desidero ringraziare gli agenti del Comando Provinciale dei Carabinieri che hanno portato a termine un’operazione così importante, che ha coinvolto anche alcuni Comuni della Brianza” ha dichiarato il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti. “Il lavoro di intelligence, condotto con attenzione e grande professionalità ha consentito di portare a segno il risultato di oggi. Nel complimentarmi con le forze dell’ordine devo constatare, purtroppo, che il nostro territorio è ancora al centro di attività illecite organizzate, contro le quali è necessario mantenere alta la guardia e potenziare i presìdi a tutela della legalità”.


 

“Complimenti alle forze dell’ordine – ha dichiarato anche l’on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda- per aver effettuato questa mattina una serie di arresti e perquisizioni in Brianza smantellando così una pericolosa cosca criminale dell’Ndrangheta che si era infiltrata nel territorio brianzolo. Questi arresti confermano la necessità di una presenza capillare delle forze dell’ordine per presidiare un territorio come la Brianza, che con il suo importante tessuto economico e produttivo attira le attenzioni della criminalità organizzata: proprio per queste ragioni risulta incomprensibile e inaccettabile la decisione del Governo di collocare in mobilità, nell’ambito del riassetto delle Province e del suo personale, i 18 agenti della polizia provinciale di Monza e Brianza che tanto bene hanno lavorato, sul campo, in questi ultimi cinque anni, partecipando anche a operazioni che hanno permesso di smantellare cosche mafiose o prevenire o reprimere reati di stampo ambientale. Un’assurdità che dobbiamo impedire, per questo mi rivolgerò al ministro della Pubblica Amministrazione per fermare questa decisione che punisce il territorio brianzolo e chi in questi anni lo ha presidiato.”