SEVESO – ” BRIANZA SICURA ” UNA REALTA’ CHE DEVE CONTINUARE
SEVESO- Giorgio Garofalo ( foto a sx ) , che ha presieduto il Consiglio Comunale durante questa legislatura che ormai volge al termine, ha illustrato, in una conferenza stampa svoltasi ieri 19 dicembre, l’attività svolta ricoprendo la carica all’interno del Parlamentino Locale . Oltre all’attività istituzionale, certamente la creazione della rete di enti locali BRIANZA SICURA è l’iniziativa più importante che molti auspicano non vada perduta nella prossima legislatura. Brianza Sicura è una rete di comuni che in sinergia fanno formazione e informazione sulla lotta alla criminalità organizzata. Nasce a Seveso e non per caso,per iniziativa del suo Consiglio Comunale e del suo Presidente Giorgio Garofalo. Nel 2014 si scopre l’esistenza di una vera e propria banca della ‘ndrangheta in un immobile di Corso Isonzo, gestita da Giuseppe Pensabene, capo della locale di Desio e sorvegliato speciale. Uno sportello autonomo, che grazie a una rete di società di copertura e alla collusione di insospettabili, accumulava soldi provenienti dall’usura e dal riciclaggio che poi o trasferiva in Svizzera e a San Marino – evadendo il fisco italiano – o reinvestendoli nell’economia sana. I capitali venivano raccolti anche per “dare una mano” ai familiari dei boss coinvolti nella maxi operazione Infinito del 2010 e prestare soldi ad imprenditori locali in difficoltà. Le indagini della squadra mobile di Milano coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Ilda Boccassini, si conclusero con 34 ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni e sequestri di beni mobili e immobili per un valore di decine di milioni di euro. Nacque da questa vicenda la coscienza che Seveso è territorio dove la ndrangheta ha messo radici e le istituzioni politiche non possono non occuparsene. Nasce così il coordinamento Brianza Sicura, al quale aderirono diverse amministrazioni comunali: oltre a Seveso, Desio, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Barlassina. Altri comuni si stanno avvicinando progressivamente a questa esperienza. E’ da notare il comportamento del Comune di Seregno la cui amministrazione non considerò mai la proposta fino alla chiusura del bar Tripodi; solo allora l’ex sindaco Edoardo Mazza chiese di aderire a Brianza Sicura, senza però assumere tutti gli impegni che il percorso di adesione comportava. ( Anna Migliaccio )
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