giacinto mariani

Cronaca

SEREGNO – SEREGNOPOLI : “HO PRESO ATTO DI ESSERE ISOLATA” AFFERMA L’EX ASSESSORE BARBARA MILANI

MONZA – “ Ho preso atto di essere isolata all’interno della Giunta “: queste le parole raccolte dall’ex Assessore Barbara Milani (audio integrale qui sotto ) a valle dell’udienza del processo “Seregnopoli 1” tenutasi lunedì 23 novembre, presso la sede della Provincia di Monza e Brianza, e che vede imputati 15 soggetti tra cui l’ex sindaco Edoardo Mazza (Forza Italia), l’imprenditore Antonio Lugarà ed altri 13 imputati minori fra i quali anche l’ex vice sindaco Giacinto Mariani (Lega per Salvini Premier).

L’udienza è stata incentrata sulla deposizione ed il controesame dell’ex assessore all’Urbanistica Barbara Milani ( nella foto di copertina ), teste dell’accusa rappresentata dai PM Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo della Procura della Repubblica di Monza.

La Milani ha raccontato come, fin dal primo giorno del suo insediamento a inizio luglio 2015, ricevette pressioni dell’allora dirigente all’urbanistica Calogero Grisafi ( leggi ), poi deceduto, in merito all’apposizione della firma sulla pratica ex Dell’Orto Pullman riferibile al costruttore Antonio Lugarà: fu proprio lui a presentarsi nel suo ufficio un paio di giorni dopo la sua nomina, chiedendole di adempiere con i dovuti atti per procedere nell’iter del Piano Attuativo; fu respinto e invitato a richiedere un appuntamento.

La deposizione è proseguita con il controesame da parte delle difese nel quale è emerso come la Milani tentò diverse strade per capire come fosse strutturata la pratica: “chiesi aiuto al mio riferimento politico in Giunta, Giacinto Mariani (Sindaco nei 10 anni precedenti), che mi rispose pensa con la tua testa“.

Interessante quanto riporta l’ex assessore in merito all’art. 15 del PGT, articolo molto chiacchierato e criticato anche dal consulente dell’accusa architetto Rimoldi : “Si c’è stata l’esigenza di volerlo stralciare in quanto confuso e poco chiaro e lascia molta possibilità al privato di scegliere la destinazione d’uso creando disordine urbanistico. Ho chiesto – ha detto la Milani – anche di mettere una cifra a bilancio per fare una variante generale del PGT ma in Giunta hanno votato tutti contro. I colleghi di Giunta hanno sostenuto la tesi che l’articolo 15 fosse una grande opportunità di sviluppo per la città “.

 


All’epoca sedevano in Giunta alcuni attuali consiglieri comunali di minoranza quali  Stefano Casiraghi, Gabriella Cadorin (Lega per Salvini Premier) e Ilaria Cerqua  (Forza Italia), 

Da notare come nessun controesame sia stato effettuato dai difensori di Giacinto Mariani: questi ultimi nell’udienza del mese di luglio avevano richiesto al collegio giudicante la possibilità di ottenere tutte le SIT (Sommarie Informazioni Testimoniali) rilasciate dell’ex Assessore Milani senza i numerosi “omissis” per potersi preparare al meglio. La prossima udienza si terrà il 1 marzo 2021.
( Davide Vismara )

Clamorose sembrano essere le nuove rivelazioni uscite nei giorni scorsi su “Seregnopoli Bis” che vede iscritti nel registro degli indagati politici ed imprenditori seregnesi per reati come la corruzione e l’abuso d’ufficio.
Nei prossimi giorni un servizio sull’argomento.

 

 

 

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Cronaca

SEREGNO – “SEREGNOPOLI BIS ” IL GIP: NIENTE ARRESTI PER IMPRENDITORI E POLITICI

SEREGNO  – Per l’inchiesta Seregnopoli bis sulla corruzione nell’urbanistica la Procura di Monza chiede il carcere per gli imprenditori e gli arresti domiciliari per gli ex sindaci. Ma la gip lascia tutti a piede libero, ritenendo che non sussistano le esigenze cautelari e, in un caso, neanche i gravi indizi di colpevolezza. E i pm potrebbero rispondere con un ricorso in appello per recuperare gli arresti. L’ex sindaco di Seregno Giacinto Mariani e il suo successore Edoardo Mazza sono nuovamente finiti sotto le accuse della magistratura monzese a vario titolo per corruzione e abuso d’ufficio. Con loro appaiono, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Pierangela Renda, anche gli imprenditori Giorgio Vendraminetto, 78 anni, Emilio Giussani, 67 anni e Maurizio Schiatti, che di anni ne ha 80 tondi. Il quinto indagato è il defunto Calogero Grisafi, il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Seregno che si è tolto la vita nel 2015. I pm Salvatore Bellomo (già titolare dell’inchiesta dei carabinieri di Desio e Milano che nel 2017 ha portato a 27 misure cautelari tra cui gli stessi Mazza e Mariani e l’imprenditore Antonino Lugarà) e Michela Versini hanno chiesto il carcere per Vendraminetto e Giussani e i domiciliari per Mariani, Mazza e Schiatti. Nel mirino , per quanto riguarda Vendraminetto e Mazza, il centro poliambulatoriale di via Colzani e il Piano Par1 relativo a via Formenti. Per la gip le indagini “hanno evidenziato come effettivamente nel corso degli anni 2011-2015 Grisafi e Mazza abbiano compiuto un reiterato mercimonio del bene pubblico, asservendosi completamente agli interessi di Vendraminetto”.   

L’unica misura degli arresti domiciliari è stata decisa dalla gip per un argentino di Seregno accusato in merito a presunte pratiche illegittime per ottenere la cittadinanza italiana

( fonte Il Giorno – Stefania Totaro )

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Cronaca

SEREGNO – “SEREGNOPOLI ” PARLA RIMOLDI CONSULENTE DELLA PROCURA

MILANOE’ proseguito sabato 20 giugno, presso l’aula bunker 1 del carcere di San Vittore, il processo “Seregnopoli” che vede coinvolti 15 soggetti tra cui l’ex sindaco Edoardo Mazza (Forza Italia), l’imprenditore Antonino Lugarà ed altri 13 imputati di minor rilevanza tra cui l’ex vicesindaco Giacinto Mariani (Lega).Durante l’udienza ha deposto, in qualità di consulente della Procura della Repubblica di Monza, l’architetto Giacinto Rimoldi  (che collabora con le Procure di Milano, Novara, Bergamo e Monza sin dal 1992 ) relativamente l’area “ex Dell’Orto Pullman”, di 5.000 mq, sita tra la via Valassina e la via Dell’Oca.
Il consulente riferisce che l’area sopraccitata è stata acquistata il 1 agosto 2008 dalla società GAMM, riconducibile al Lugarà, area inquadrata come settore produttivo nel PRG vigente dell’epoca. Successivamente, il 20 dicembre 2012, la GAMM stipula un preliminare di vendita con la IN’s Supermercati : in tale preliminare la vendita è subordinata al fatto che la parte venditrice avesse ricevuto dal Comune le debite autorizzazioni per il cambio di destinazione d’uso, da produttivo a commerciale, per poter permettere all’acquirente l’esercizio della propria attività.
Tra il 2013 e il 2015 il vecchio PRG, oggi PGT, viene modificato e tra adozione ed approvazione finale varia nel dettaglio l’art. 15. Con tale modifica viene permessa la possibilità di riconvertire le aree cosiddette dismesse non in base al microtessuto di appartenenza ma in base al tessuto di espansione (produttivo o polifunzionale).
Durante il rifacimento del PGT ci sono due osservazione da parte della GAMM che sono state parzialmente accolte a valle delle controdeduzioni presentate dagli uffici comunali.
Il PGT così approvato in via definitiva non permette la possibilità di edificare l’immobile per l’attività commerciale oggetto del preliminare di vendita per cui la GAMM procede, il 17 marzo 2015, a presentare un Piano Attuativo (PAP) con la richiesta di cambiare la destinazione d’uso dell’area riproponendo, tramite tale piano, la richiesta fatta in sede di osservazioni del PGT e non accettata dal Comune. Il piano viene adottato dalla giunta in carica a luglio 2015, poco dopo la vittoria elettorale del 14 giugno 2015, e approvato in via definitiva ad ottobre 2015: in questo modo l’area da produttiva/polifunzionale passa interamente a polifunzionale.

L’Architetto Rimoldi, dopo aver ricostruito quanto sopra, spiega quelle che sono – secondo lui –  le anomalie presenti e riportate nella sua relazione finale:
1) L’intero iter del Piano, dalla presentazione all’approvazione finale, è stato molto rapido rispetto alle complessità dello stesso (da marzo 2015 ad ottobre 2015). Se si fosse fatta una variante al PGT i tempi sarebbero stati maggiori;
2) L’art.15 così modificato allarga le possibilità di costruire;
3) Le deliberazioni non potevano essere di Giunta ma di Consiglio Comunale in quanto oggetto di variante del PGT (che non è nelle facoltà della sola Giunta). La Giunta deliberando da sola ha ritenuto che il Piano fosse conforme al PGT e che non vi fosse necessità di variante;
4) Modifiche alla viabilità della via Dell’oca senza variante al PGT e senza l’esistenza di un Piano Urbano del Traffico (PUT).

Terminata l’esposizione dell’architetto Rimoldi è iniziato il controesame del teste-consulente da parte degli avvocati difensori,  alcuni dei quali si sono avvalsi a loro volta di un consulente tecnico di parte  con il compito di interfacciarsi  con il consulente della Procura. Tra i consulenti di parte da segnalare la presenza dell’architetto Piergiorgio Borgonovo, conosciuto in città perchè facente parte del gruppo ” Ripartiamo Insieme” che in consiglio comunale sostiente l’amministrazione guidata da Alberto Rossi. Il Borgonovo è stato chiamato come tecnico,  dalla difesa dell’imputato ingegner Carlo Santambrogio, ex dirigente reggente dell’urbanistica .

Il processo continuerà il 15 luglio in quel di Monza con il proseguo del controesame.
( Davide Vismara )
Cronaca

MONZA – “SEREGNOPOLI” : UDIENZA LAMPO PER ASCOLTARE DUE TESTIMONI

MONZA – La sesta udienza del processo che vede imputati nomi di spicco della politica e dell’imprenditoria seregnese si è svolta lunedi 16 davanti alla corte presieduta dal giudice Letizia Brambilla. A differenza delle precedenti, quest’ultima seduta si è conclusa  prima di mezzogiorno  . Durante il dibattimento sono stati ascoltati due testi riguardanti le posizioni di due degli imputati , Angelo Bombara e Vincenzo Corso . Accusa e difese hanno poi concordato di rinunciare all’audizione di altri testi ritenendo sufficienti le dichiarazioni rilasciate dagli stessi e verbalizzate in fase istruttoria . Il processo riprenderà il prossimo 17 febbraio . ( Davide Vismara )
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Cronaca

SEREGNO – SEREGNOPOLI “IO LO FACCIO CAGARE ADDOSSO IL SINDACO”

MONZA – Si è svolta il 4 novembre, presso il Tribunale di Monza la quarta udienza del processo “Seregnopoli” che vede coinvolti 15 soggetti tra cui l’ex sindaco Edoardo Mazza ( Forza Italia ), l’imprenditore Antonino Lugarà e altri 13 imputati di minor rilevanza tra cui l’ex sindaco di Seregno Giacinto Mariani ( Lega ). Tutti gli imputati erano presenti in aula eccezion fatta per Stefano Gatti ( ex consigliere comunale Forza Italia ), Giacinto Mariani ( ex vice sindaco di Seregno ) e Vincenzo Corso .

Nella prima parte dell’udienza gli operanti di Polizia Giudiziaria, incaricati dalla Procura dello svolgimento delle indagini, hanno riferito su alcuni fatti : il primo relativo alla modalità di “erogazione e riscossione” di un prestito che l’imprenditore Antonino Lugarà avrebbe fatto a Luciano Mega conclusosi con l’acquisizione da parte del creditore di un immobile in provincia di Lecce. Il reato contestato al Lugarà, dai PM Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo, è quello di usura. A seguito di un prestito erogato dal Lugarà, lo stesso avrebbe ottenuto un appartamento rogitato al valore di 80mila euro e poi rivenduto a 140mila.

Altra circostanza esposta dagli inquirenti riguarderebbe la richiesta fatta al già dirigente dell’ufficio notifiche del Tribunale di Monza, Vincenzo Corso, da parte di Antonino Lugarà, di procrastinare un pignoramento mobiliare presso un’abitazione sita in Desio in uso alla moglie di Massimo Ponzoni.
Con queste deposizioni degli investigatori e quelle della precedente udienza ( leggi ), appare sempre più evidente come l’accusa voglia delineare con molta precisione la figura e le frequentazioni dell’imprenditore calabrese Antonino Lugarà che spazierebbero dal mondo politico a quello istituzionale ( come la sanità lombarda ) e da quello imprenditoriale a quello contiguo a personaggi facenti parte del mondo della criminalità organizzata.

Particolarmente interessante, nonostante non sia ancora conclusa , la deposizione del luogotente dei Carabinieri Giovanni Azzaro che ha spiegato il legame tra le indagini dei Carabinieri di Milano e quella sul Comune di Seregno, seguita dalla Compagnia dei Carabinieri di Desio. Le due indagini, sebbene siano partite in due periodi differenti, si sono incontrate nel momento in cui le attenzioni dei militari desiani sono ricadute su una serie di costruttori operanti su Seregno e dintorni, tra cui il sopracitato Antonino Lugarà.

Ricordiamo che le indagini seregnesi presero il via da una mossa dell’ex sindaco Giacinto Mariani (imputato ora per abuso d’ufficio) che, il 13 maggio 2015, formalizzò un esposto, depositato presso la Procura di Monza, in cui sollecitava l’intervento degli organi inquirenti affinchè fossero accertati eventuali reati commessi nella condotta dell’architetto Grisafi Calogero (ex dirigente del comune di Seregno, trovato morto il 23 settembre 2015 ( leggi ) . In particolare si faceva riferimento a due autorizzazioni concesse per attività commerciali sorte in aree urbane destinate ad uso diverso da quello concesso nelle autorizzazioni stesse. La prima autorizzazione riguardava un grande esercizio commerciale situato in via Carroccio e la seconda un negozio di abbigliamento aperto in un ex capannone in via Cadore.

Gli inquirenti, in base agli elementi raccolti, hanno tracciato il profilo del Grisafi: ne è emerso, dalle prove raccolte, un soggetto dedito al gioco nonchè alle frequentazioni di donne di nazionalità albanese e romena. Tutti questi comportamenti indussero la ex moglie, Cartia Maria Giuseppa, in data 15 giugno 2015 a rivelare al comando Carabinieri di Seregno la preoccupazione per i rischi, anche fisici, ai quali l’ex marito si sarebbe esposto qualora avesse continuato a “prendere tangenti”. In tale periodo il Grisafi non viveva più nella casa coniugale di Giussano ma bensì alloggiava dapprima in un appartamento sito in Inverigo e successivamente in uno a Seveso ; in entrambi i casi le proprietà pare fossero riconducibili al  Lugarà.

Il luogotentente Azzaro , nella sua disamina, ha raccontato che, grazie all’attività di intercettazione telefonica e ambientale, si sono potuti ricostruire i rapporto esistenti tra il costruttore e l’allora sindaco Edoardo Mazza (compreso anche il ruolo ricoperto da Stefano Gatti) relativamente all’ex area dismessa “Dell’Orto pullman”: la GAMM, società riconducibile al Lugarà, fece richiesta per realizzare l’attuale supermercato in data 30 giugno 2015 e dopo pochi mesi, più precisamente il 20 ottobre 2015 il consiglio comunale adottò in via definitiva il piano attuativo.

La prossima udienza è prevista per il 18 novembre nella quale continuerà l’esposizione dei fatti da parte degli inquirenti sulla vicenda che riguarda l’ex area Dell’Orto  e successivamente entrerà nel vivo dei contraddittori nelle udienze successive . ( Davide Vismara )

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Cronaca

SEREGNO – IL PROCESSO “SEREGNOPOLI” ENTRA NEL VIVO

SEREGNO – E’ entrato nel vivo  del dibattimento ieri 28 ottobre presso il Tribunale di Monza davanti al collegio giudicante presieduto dalla dottoressa Letizia Brambilla, il processo “Seregnopoli” che il 26 settembre 2017 portò all’arresto dell’allora sindaco Edoardo Mazza ( Forza Italia ), dell’imprenditore Antonino Lugarà ( leggi ) e al coinvolgimento (**) di altri imputati minori tra cui l’ex sindaco di Seregno Giacinto Mariani ( Lega )  . Nel corso dell’ udienza la presidente Letizia Brambilla, ha respinto tutte le eccezioni presentate dalle difese nelle fasi precedenti dichiarando lecite e legittime tutte le attività di intercettazioni eseguite dall’autorità inquirente. In aula erano presenti l’ex sindaco Mazza ( foto a sx ) , l’imprenditore Antonino Lugarà ( foto a dx ) e quasi tutti gli imputati minori . Assenti l’ex sindaco Giacinto Mariani e l’ex consigliere comunale Stefano Gatti .  La fase dibattimentale è iniziata con l’ audizione del Tenente Colonnello dei Carabinieri ( e già comandante della Compagnia di Desio )  Pantaleo Cataldo, cui ha fatto seguito quella del maresciallo maggiore Luigi Maci; quest’ultimo con una notevole precisione ed accuratezza  ha ricostruito la vicenda oggetto del processo dai suoi albori . Partendo dall’operazione Infinito che ricordiamo culminò con l’arresto e la successiva condanna di più di duecento persone, colpevoli di reati quali omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, ostacolo del libero esercizio del voto, riciclaggio di denaro proveniente dalle attività illecite, il maresciallo Maci in oltre quattro ore di esposizione, ha raccontato  gli accadimenti, i luoghi e le persone che costituivano la rete di personaggi, dai malavitosi fino ai politici di elevato livello, che sarebbero stati in contatto con il costruttore Antonino Lugarà : da Mario Mantovani (Vice Presindente Regione Lombardia all’epoca dei fatti) fino ad arrivare a figure contigue e appartenenti all’organizazione criminale denominata ‘ndrangheta quali Carmelo Mallimaci ( già condannato per estorsione ) e Fortunato Calabrò. In particolare la ricostruzione,  minuziosa e dettagliata fatta dal maresciallo,  ha permesso di chiarire che i legami dell’imprenditore Lugarà con il Mallimaci ed il Calabrò, sarebbero stati gli anelli di congiunzione con la potente ‘ndrina dei Morabito di Cantù,  arrestati nel blitz del 26 settembre 2017 e già condannati in primo grado, qualche mese orsono dal Tribunale di Como, per reati di stampo mafioso. Il Maci ha raccontato, basandosi su intercettazioni, pedinamenti e altre prove,  che Antonino Lugarà si sarebbe rivolto ai soggetti per ottenere un credito (legittimo) non ancora incassato o  per identificare gli autori materiali di un  furto avvenuto nell’abitazione della figlia  nel dicembre 2015.  E’ apparso evidente come l’accusa, rappresentata dai PM Salvatore BellomoAlessandra Rizzo, sia intenzionata a dimostrare la centralità del costruttore Antonino Lugarà e delle sue frequentazioni non solo con il modo politico locale e regionale. La prossima udienza è calendarizzata per il 4 novembre. ( Davide Vismara )

** ERRATA CORRIGE
al coinvolgimento ” – Durante la ridigitazione del testo inviato dall’estensore , involontariamente non è stata copiata la parte” al coinvolgimento “.

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Politica

SEREGNO – POLIZIA LOCALE: L’ASSESSORE VORREBBE TUTTI I VIGILI IN STRADA. CI RIUSCIRA’ ?

SEREGNO – Intervenendo ieri giovedì 25 ottobre alla presentazione del “Controllo di Vicinato”,  William Viganò, assessore alla Sicurezza e protezione civile, al Bilancio e ai Rapporti con i quartieri, si è soffermato sulla situazione della Polizia Locale cittadina  che, nel progetto presentato dall’amministrazione,  dovrebbe svolgere una parte estremamente attività  . Viganò ha annunciato che cercherà di attuare, con il supporto del nuovo comandante Cristina Ruffa, un deciso cambio di rotta dell’operatività del settore della vigilanza urbana . Nell’ultimo periodo la polizia locale è stata notevolmente svecchiata in seguito al raggiungimento dell’età pensionabile dell’ex comandante Damiano Vernò e dei due ufficiali Italo Bianchi e Rita Castagna;  non mancano però – come afferma l’assessore –  criticità da eliminare per migliorare l’efficienza della struttura . Tra queste, come potete ascoltare nell’intervista , è necessario che all’interno della struttura non ci siano più vigili con mansioni prettamente amministrative, che possono essere svolte dagli impiegati. In tal modo le risorse umane che si renderanno disponibili potranno essere utilizzate per il controllo del territorio .

A parere di chi scrive è encomiabile quello che vorrebbe fare l’assessore Viganò; per dovere di cronaca però ricordiamo  che, negli anni precedenti e con altre amministrazioni, tentativi simili non sono riusciti a produrre risultati apprezzabili ( assessori Marco Formenti- Lega;  assessore Giacinto Mariani -Lega )  . Non ci rimane che augurare all’assessore Viganò un vigoroso ” in bocca al lupo “

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Politica

SEREGNO – INAUGURATA LA SEDE DELLA LEGA PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

SEREGNO -E’ stata inaugurata ieri in un locale situato nella Corte del Borghesan,  la sede della Lega . A far gli onori di casa l’ex sindaco Giacinto Mariani ed alcuni militanti locali . Per l’occasione sono intervenuti il segretario nazionale l’onorevole Paolo Grimoldi e l’onorevole Cristian Invernzzi, attuale commissario del sezione seregnese .

All’onorevole Grimoldi abbiamo chiesto come mai la Lega,  forte del recente risultato elettorale ottenuto in città alle politiche,  non abbia rivendicato la carica di primo cittadino


 

Abbiamo approfittato della presenza dell’onorevole Invernizzi per chiedere un chiarimento sulla autocandidatura a sindaco di Davide Vismara ( leggi ) che aveva suscitato scalpore ma anche molte perplessità a livello locale


 

All’inaugurazione della sede leghista era presente anche Ilaria Cerqua che sarà il candidato del centro destra ( Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia ) alle elezioni comunali del prossimo 10 giugno


 

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Cronaca

SEREGNO – PRESUNTA CORRUZIONE IN GELSIA, INDAGINI ANCHE SULLA FARMACIA COMUNALE

SEREGNO –  Sotto la lente l’immobile in via Colzani acquistato da AEB per trasferirci la farmacia comunale pagato a Vendraminetto con un conto troppo salato per dei locali inadeguati. È questa una (ma non l’unica e pare neanche la più eclatante) vicenda su cui stanno indagando i carabinieri di Desio coordinati dalla Procura di Monza in merito al nuovo filone sul presunto malaffare nella pubblica amministrazione a Seregno che ora riguarda la società multiutility dei servizi pubblici Gelsia.

Il terzo troncone della maxinchiesta scoperto per una proroga di indagini chiesta dal pm Salvatore Bellomo con le ipotesi di reato che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta nei confronti di 7 indagati: il presidente di Gelsia srl Francesco Giordano (che è stato assessore della Provincia di Monza e Brianza – Forza Italia ), il presidente di AEB spa Alessandro Boneschi, l’ex presidente di AEB Maurizio Bottoni, il presidente di Gelsia Ambiente srl Massimo Borgato, l’ex membro del consiglio di amministrazione di AEB Gabriele Volpe e il direttore generale di Gelsia Ambiente Antonio Capozza. Oltre a loro, rispunta il nome di Giorgio Vendraminetto, l’imprenditore immobiliare già finito in una precedente richiesta di proroga firmata dal pm monzese Salvatore Bellomo per altre pratiche edilizie sospette in cui risultano di nuovo iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco di Seregno Edoardo Mazza, l’ex vicesindaco Giacinto Mariani e l’imprenditore Antonino Lugarà, da cui è partita la maxinchiesta dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Desio sul presunto voto di scambio all’ombra della ‘ndrangheta sull’area dismessa ex Dell’Orto di via Vallassina.

E proprio al nome di Vendraminetto è legata la vicenda dell’immobile di via Colzani da destinare a nuova sede della farmacia comunale di zona. Un’operazione formalizzata con un compromesso di vendita nel 2013 tra l’imprenditore e AEB, allora presieduta da Maurizio Bottoni e conclusa dal successivo consiglio di amministrazione. Ma fortemente contrastata dalle fila del consiglio comunale e dai cittadini di Seregno, che lamentavano il trasferimento della farmacia comunale da un luogo adeguato ed accessibile ai parcheggi alla soluzione di via Colzani, sopra un centro radiologico da cui accedere, senza un ingresso autonomo, scomoda per gli utenti con disabilità motorie fino alla realizzazione di un apposito ascensore. Un progetto che alla fine non è mai andato in porto. Come non è andata in porto l’alternativa di un ambulatorio medico aperto anche alla chirurgia estetica, dietro cui pare ci fosse una società riconducibile all’ex golden boy del Pdl in Brianza Massimo Ponzoni.

( fonte : Stefania Totaro  – Il Giorno )

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Cronaca

SEREGNO – L’EX ASSESSORE ATTILIO GAVAZZI CONDANNATO A DUE ANNI ( PENA SOSPESA )

MONZA – E’ giunto a conclusione il processo che ha visto coinvolto tra gli altri anche l’ex consigliere provinciale di Monza e Brianza, nonchè vice sindaco ed assessore del Comune di Seregno, Attilo Gavazzi . La sentenza è stata emessa oggi  martedì 9 gennaio dal Tribunale di Monza ed il Gavazzi è stato condannato a due anni con pena sospesa .  Nei suoi confronti  il pubblico ministero Manuela Massenz aveva chiesto tre anni e mezzo di carcere;  per il genero dello stesso Gavazzi, Andrea Attolini,  la richiesta era stata di tre anni e mezzo mentre per Vito Giordano, impresario edile, due anni. Attilio Gavazzi, nella sua qualità di vicesindaco e assessore al territorio della prima giunta di Giacinto Mariani con deleghe all’urbanistica, ai lavori pubblici e all’edilizia privata dal 2005 al 2010, era accusato per presunte tangenti incassate per  «agevolare« cambi di destinazione d’uso di alcune aree e per ottenere permessi a costruire. Due erano i capi d’accusa nel processo : la prima era quella riguardante il piano integrato d’intervento di via Stefano da Seregno,  nell’area dell’ex cotonificio “Camisasca” mentre il secondo riguardava  la ristrutturazione di un immobile in via Umberto I. La condanna odierna si riferisce al primo mentre per il secondo il Gavazzi è stato assolto perchè ” il fatto non sussiste “.

La nostra redazione ha raccolto un commento di Attilio Gavazzi : ” Sono senza parole perchè proprio non me lo aspettavo, poi quando su due fatti contestati su uno sono stato assolto perchè il fatto non sussiste ( via Umberto ) mentre sull’altro ( Camisasca ) mi hanno dato due anni con sospensione, non continuità e attenuanti generiche. Sembra proprio che abbiano voluto dare una ragione al dispendio  “delle energie” impiegate, senza farmi troppo danno anche perchè tra pochi giorni sarà tutto prescritto e comunque in appello non entreranno nemmeno nel merito. Aspetto le motivazioni ma farò appello perchè non mi basta la prescrizione ma voglio l’assoluzione perchè il fatto non sussiste come per la prima accusa “.

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