giacinto mariani

Cronaca

SEREGNO – MARIANI G. PERDE LA CAUSA CONTRO “L’ESPRESSO”. DOVRA’ PAGARE LE SPESE

MILANO – Aveva fatto causa per diffamazione al settimanale ” L’Espresso” l’ex sindaco Giacinto Mariani ( leggi ) dopo la pubblicazione dell’inchiesta giornalistica sugli intrecci fra politica e affari nell’aprile del 2013 . Il giornalista Fabrizio Gatti, era stato querelato dal Mariani  perché nell’articolo accostava  l’azienda di cui era socio occulto (la +Energy) con una società poi sequestrata dalla magistratura campana perché intestata a un prestanome del clan dei Casalesi. ( leggi ) . Della vicenda si era occupata anche la nostra redazione intervistando uno degli  amministratore della + Energy, Fabio Mascheroni


Ora la Corte di Appello di Milano (presidente Gabriella Anna Maria Schiaffino, giudici Giovanna Beccarini Crescenzi e Caterina Interlandi)  ha modificato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Monza che aveva in prima istanza riconosciuto valide le ragioni  addotte dall’ex sindaco e aveva condannato il periodico ad un risarcimento di 30mila euro . La Corte d’Appello invece ha ritenuto vere e dimostrate le notizie pubblicate dall’Espresso nell’inchiesta “In Brianza tra Lega e clan” .  L’ex sindaco leghista  è stato condannato al pagamento delle spese processuali che ammontano a 25mila euro oltre ai costi accessori. Naturalmente il Mariani dovrà anche restituire quanto L’Espresso gli aveva versato dopo la sentenza di primo grado .

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Cronaca

SEREGNO – GIACINTO MARIANI INTERDETTO DAI PUBBLICI UFFICI

MONZA – Il Gip del Tribunale di Monza Pierangela Rende ha deciso di applicare l’interdizione dai pubblici uffici per l’ex vice-sindaco leghista di Seregno Giacinto Mariani   dopo la nota inchiesta sulla presunta corruzione nell’urbanistica con il voto di scambio legato alla ‘ndrangheta .  La medesima richiesta di interdizione era stata presentata anche nei confronti di tre funzionari comunali – Carlo Santambrogio in  pensione, Antonella Cazorzi e Biagio Milione per assenza di esigenze cautelari. Per i pm monzesi Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo pare che Giacinto Mariani sia il “vero manovratore ” ( leggi ) della gestione politica e amministrativa del Comune di Seregno, guidata dal sindaco Edoardo Mazza ora ai domiciliari .

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Politica

SEREGNO – L’AREA DELL’ORTO PULLMAN E IL DIRIGENTE SUICIDA

Il ruolo di Calogero Grisafi nel Piano Attuativo dell’area ex Dell’Orto Pullman

( di Anna Migliaccio )

Sono ormai di pubblico dominio le 225 pagine dell’ordinanza del Gip  Pierangela Renda a carico di politici e di tecnici del comune di Seregno, con le ipotesi di reati  in atti riferiti a due pratiche urbanistiche. Nelle pagine dell’ordinanza compare , a più riprese, sia nell’elenco degli indagati sia, in parole strazianti, nelle intercettazioni ambientali, il nome del defunto dirigente del comune di Seregno, Calogero Grisafi. Il reato contestato  è il medesimo che colpisce altri funzionari: avere avallato una delibera (quella riferita alle aree ex Dell’Orto pullman ) di Piano Attuativo che era illegittima. Illegittima nel procedimento, perché doveva essere una delibera di Consiglio comunale, mentre fu approvata in Giunta. In danno erariale, perché condotta a vantaggio del singolo privato, con mancati introiti per il comune per una quota di oneri di urbanizzazione di almeno 25.000 euro. Abbiamo preso in esame alcuni aspetti della delibera 147/2015 ( vedi ) , una delle due delibere di Giunta comunale oggetto dell’inchiesta. Nella delibera, datata 30 luglio, risultano assenti gli assessori Marco Formenti e Giacinto Mariani. La data coincide con il periodo estivo, ma sarà compito della magistratura e degli inquirenti eventualmente approfondire le ragioni di questa assenza.

Giacinto Mariani ( ex sindaco ed ex vice-sindaco di Seregno ) intervistato in questi giorni dice di  “non temere l’inchiesta giudiziaria e che se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare”.

Nelle pagine dell’ordinanza del GIP risulta che nello stesso periodo, con un esposto, Giacinto Mariani aveva denunciato il dirigente Grisafi, per presunte condotte non conformi ai doveri d’ufficio. Come è noto, Calogero Grisafi, ex dirigente del settore pianificazione e territorio è morto  suicida a Seveso nel settembre del 2015  ( vedi )  Si scopre che il suicidio del funzionario è avvenuto in una abitazione che gli era stata messa a disposizione, in circostanze non del tutto chiare, da soggetti collegabili  all’impresario Antonio Lugarà.

Nel suo percorso lavorativo il Grisafi fu vittima di mobbing, licenziato prima e poi reintegrato nelle funzioni. Che si trattasse di mobbing ad opera di Giacinto Mariani, Sindaco nella precedente legislatura, lo dice la sentenza del Giudice del Lavoro, non è una nostra opinione. Il comune di Seregno ha subìto notevoli danni economici dalla azione vessatoria condotta contro il dipendente.

Degli atti amministrativi che corredano la delibera n.147 ci ha colpito un verbale datato 5 maggio 2015 (il verbale contiene un refuso) che riguarda la commissione consiliare permanente del territorio (vedi ). Alla commissione era presente Grisafi, che ancora rivestiva  la qualifica di dirigente del Settore territorio, Edoardo Mazza assessore all’urbanistica , l’architetto Marco Cajani ( consigliere comunale ), l’ingegnere Piergiorgio Borgonovo ( consigliere comunale ), l’architetto Claudio Mainardi ( consigliere comunale ) e altri come si legge consultabile nell’allegato . E’ evidente in questo verbale il ruolo avuto dal   Grisafi nella pratica. Il Grisafi aveva scritto chiedendo diversi pareri circa l’interpretazione dell’articolo 15 del Piano delle regole. Si era confrontato con l’allora segretaria comunale Lucia Amato. Entrambi ritenevano che per quella pratica fosse necessario un passaggio in consiglio comunale. Molti sono gli aspetti oscuri della vicenda e di essi non possiamo dare alcuna interpretazione arbitraria, considerato che non tutti gli atti sono pubblici e consultabili. Quelli che abbiamo esaminato ci appaiono importanti perché evidenziano una situazione di conflitto tra il funzionario dipendente pubblico  e i politici.

Molte domande aperte  forse troveranno risposta al termine dell’inchiesta in corso: Grisafi era cosciente che l’appartamento dove abitava nell’ultimo periodo in Seveso, era riconducibile al Lugarà?  ( Come riportato nell’ordinanza  del GIP l’immobile era intestato ad un commercialista ) . Alle pagine 9 e 10 si racconta anche che il defunto dirigente aveva una vita privata imbarazzante:   si legge della sua frequentazione di donne di origini slave e di loro sodali, incontri  che avvenivano anche negli uffici del Comune. Queste stesse notizie risultano anche nelle pagine seguenti delle intercettazioni ambientali riportate sull’ordinananza. Ne riportiamo alcuni stralci dove le conversazioni tra il Sindaco Edoardo Mazza e il costruttore Antonio Lugara’ si riferiscono alla presunta condotta tenuta dal Grisafi negli uffici e presso l’abitazione di Seveso:

Ha un po’ rotto il cazzo eh?” dice Lugarà  “Te lo devi togliere dai coglioni…ascolta me. Noi non ci siamo detti niente eh!” dice Edoardo, “… Sì mi da fastidio, si porta in casa anche i Rom, gente con le ciabatte….uno schifo!” dice Lugarà, “adesso gli dò pochi giorni….se vuole lasciare qualche mobile qua sotto….sono andato al maneggio e gli ho detto che se ne deve andare. Ma dove va? In mezzo alla strada? In mezzo alla strada. Sono cazzi suoi” “Si deve dimettere…che umiliazione- Molto umiliazione!”

Le conversazioni fanno esplicito riferimento alla emarginazione del Grisafi dal proprio ruolo dirigenziale. L’accostamento sinottico tra i diversi atti porta almeno qualche dubbio. Il ruolo del Grisafi evidenziato dal verbale, la sua insistenza per un intervento del Consiglio comunale ha qualche cosa a che fare con la messa a disposizione senza contratto di un appartamento? Secondo il GIP si tratta di un atto corruttivo del costruttore nei confronti del funzionario. La denuncia contro il funzionario da parte di Giacinto Mariani e il tenore delle intercettazioni ambientali trovano, alla luce di questi atti, una diversa interpretazione? Che  il funzionario desse fastidio per il suo modo di applicare la norma o almeno di provarci?

Siamo nell’estate del 2015. A settembre dello stesso anno 2015, in quell’appartamento di Seveso, Calogero Grisafi assume grandi quantità di psicofarmaci  e lascia questo mondo ( leggi ) . Alla cerimonia religiosa, il sindaco Mazza intervistato da Seregno.tv tesseva gli elogi del suicida,  parlava di lui come di uomo colto e competente:”

Ad oggi Edoardo Mazza ex sindaco è ancora agli arresti domiciliari mentre il ruolo di Giacinto Mariani nell’intera vicenda è ancora oggetto di indagine, come quello degli altri protagonisti di questa triste storia.

Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare? Certo, lo speriamo tutti.

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Cronaca

SEREGNO- ‘NDRANGHETA, MATTONI E IL POLITICO DA ” ELIMINARE “

Strani furti, colpi di pistola e denunce infamanti di stupro

di DARIO CRIPPA – IL GIORNO.IT

SEREGNO – Operazione ‘ndrangheta e corruzione a Seregno, pagina 74 dell’ordinanza a firma del gip Pierangela Renda.

L’assessore Gianfranco Ciafrone ( già salito agli onori della cronaca per una vicenda riguardante la Tassa Rifiuti )  racconta infastidito una scena a cui ha appena assistito: «Io cammino, lo vedo con Tiziano Mariani, davanti al negozio di Luca Talice! L’ottico, famoso che c’ha dato problemi per cinque anni!». A volte per provare a capire le cose, è bene mettere in fila fatti e date. E a Seregno, specie in tema di urbanistica, le cose andavano in maniera un po’ strana, alle volte. Vediamo un po’. Anno 2005. Il nuovo uomo della Lega in paese si chiama Luca Talice: classe 1970, è un giovane ottico, volonteroso ma urbanisticamente ingenuo. Ma in paese piace e trova un certo seguito, tanto da risultare il leghista più votato in quella tornata elettorale. Naturale nominarlo capogruppo. Però Talice è anche un piantagrane. E quando vede certe manovre urbanistiche, si mette di traverso.

Nel 2008 intanto si lavora al nuovo Pgt di Seregno, quello che dovrebbe portare a un mucchio di cemento in più e di consumo del suolo pubblico. E iniziano ad accadere alcuni fatti strani. Marzo, notte: un misterioso furto all’Ufficio Tecnico e dell’Urbanistica. I ladri entrano ed escono dagli uffici ben due volte, e vi si trattengono anche a lungo. Però tralasciano qualsiasi oggetto di valore e l’unica cosa che portano via è un computer. Con tutto il suo contenuto.

Ottobre, Lissone: davanti alla discoteca Noir il segretario seregnese del Carroccio viene derubato. Qualcuno rompe il vetro posteriore della sua auto, ma in realtà non ruba nulla di valore. Prende solo una cosa: la cartelletta con le osservazioni al Piano di governo del territorio di Seregno. «La cosa è abbastanza strana – dichiara la vittima, Riccardo Liviero, – c’erano diverse macchine anche più grosse della mia, eppure sono venuti a colpire la mia Renault Clio quasi a colpo sicuro». Per prendere peraltro solo le osservazioni al Pgt che i lumbard avevano preparato in previsione della discussione del documento urbanistico. Trascorrono pochi giorni, notte fra il 17 e il 18 di ottobre. Contro la macchina di un consigliere comunale di una lista civica, Claudio Busnelli (“Amare Seregno”) vengono esplosi tre colpi di pistola.

Intimidazione? Per qualcuno, come Talice, forse sì, è un brutto periodo quello. Appena un mese prima, un’inchiesta della Polizia provinciale – Star Wars – ha scoperto che diversi terreni della Brianza venivano usati dalla ‘ndrangheta per seppellirci tonnellate di rifiuti, anche tossici. Alcuni di questi terreni, sono proprio a Seregno. Insomma, la situazione è più che opaca e Talice rilascia un’intervista radiofonica dedicata proprio al caso rifiuti. E, a proposito dell’aria pesante che si respira nel suo comune, cita senza timori l’episodio dei tre colpi di pistola esplosi contro l’auto del suo collega di Consiglio comunale.

Apriti cielo. Il sindaco Giacinto Mariani minimizza tutto, e se la prende con i «media scorretti: è un atto di vandalismo» sostiene. Il suo vice Attilio Gavazzi si spinge più in là e avverte: «Quando si è uomini pubblici queste cose purtroppo possono capitare». La vittima, per parte sua, nega pure lui: «Nessun atto intimidatorio, la macchina è rimasta incidentalmente coinvolta». Tre colpi di pistola esplosi «incidentalmente»?

La guerra del mattone a Seregno è in corso. Il nuovo Pgt scalda gli animi. Di ritorno dalle ferie, in piena estate, il vicesindaco Attilio Gavazzi porta con sé il Pgt già bell’è pronto per essere votato. Alla faccia della bozza ancora da discutere. Il capogruppo Luca Talice e i suoi si oppongono: «non si fa così, meglio non correre» dichiarano a tutti i giornali, in Consiglio comunale, nei faccia a faccia. Ingoiato il rospo, si è dunque costretti a rimandare tutto a dopo le elezioni.

Nel 2009 a casa dei genitori di Talice arriva però una lettera. Dentro c’è una foto del figlio, o meglio della sua testa. E alcune frasi minacciose, che si concludono con un consiglio ben poco amichevole: «Non ti ricandidare». Talice però tira dritto. Viene rieletto totalizzando il maggior numero di voti di tutta la tornata. Confermato capogruppo, nel frattempo era diventato anche assessore provinciale alla Sicurezza della neonata Provincia di Monza e Brianza. Talice sembra lanciatissimo. Costituisce la nuova polizia provinciale attingendo a piene mani alla squadra che aveva scoperto il caso Star Wars, i terreni coi rifiuti della ‘ndrangheta, insomma. Anche se dalle intercettazioni dell’inchiesta Infinito si scopre che le cosche, che tentano di infiltrare pesantemente quella Giunta, avrebbero voluto mettere al posto del nuovo comandante della Polizia provinciale un’altra persona. Intanto, il gruppo seregnese del suo partito sembra seguire Talice. E produce un documento sul Pgt in cui si scrive chiaro e tondo: «La bozza di Pgt presentata così non va. Inaccettabile prevedere una cementificazione pari al 10,02%». Insomma, Talice si mette ancora una volta di traverso.

Ma arriva la polpetta avvelenata. Anzi, la bomba. Nell’ottobre di quell’anno due giovani consiglieri leghisti presentano una denuncia che ammazzerebbe chiunque: Talice avrebbe abusato sessualmente, e più riprese, e per anni, di loro due. Lo scandalo esplode qualche mese dopo: 2011, gennaio, Talice riceve dai giornali la notizia delle accuse infamanti presentate contro di lui. Nello stesso giorno la sua fidanzata, oggi divenuta sua moglie, gli annuncia che diventerà padre per la prima volta. Politicamente e per un lungo periodo anche umanamente, Luca Talice è rovinato. Viene isolato. E costretto a dimettersi dal ruolo di assessore. E anche se rimane sino a fine mandato in Consiglio comunale a Seregno, è ormai azzoppato. E fa nulla se due anni di calvario più tardi – nel frattempo il Pgt viene approvato – una sentenza del Tribunale di Monza lo assolve completamente dall’accusa di violenza sessuale perché il fatto non sussiste. Insomma, non era vero niente.

Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione, i giudici scrivono: «Sta di fatto che all’interno della maggioranza alla guida del comune di Seregno era in atto una vera e propria guerra… quando era stata resa nota la bozza del Pgt. La maggioranza si era divisa in due fazioni, la prima schierata con Talice che si opponeva radicalmente alla trasformazione delle aree verdi in edificabili, la seconda facente capo al sindaco, sostenitore della bozza contenente appunto dette trasformazioni urbanistiche». Della fazione anti-Talice, fanno parte anche i suoi due giovani accusatori.

E poi ancora più avanti nelle motivazioni: «Non hanno bisogno di essere spiegati i forti ed elevatissimi interessi economici sottostanti alla prospettiva di lottizzazione di numerose aree in passato non edificabili e il conseguente disturbo che Talice rappresentava, avendo dimostrato di potersi opporre a quelle che lui stesso definiva speculazioni e cementificazioni… Talice per le sue posizioni radicali era definito dai suoi avversari “estremista come i comunisti” e aveva ricevuto velate minacce, tanto da fargli temere delle azioni eclatanti nei suoi confronti».

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Cronaca

SEREGNO – CHI ERA IL VERO “PADRONE” DI SEREGNO?

SEREGNO – Il ministro dell’Interno, Marco Minniti aveva già delegato il prefetto di Monza Brianza ad esercitare l’accesso presso il Comune di Seregno per la verifica della sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata di tipo mafioso.
La decisione di dimettersi di ieri di tutto il consiglio comunale  ( leggi ) ha forse evitato questo ulteriore onta  per la città. Ora il l Prefetto di Monza Giovanna Vilasi nell’attesa della decisione del Gip di Monza sull’interdizione del vice sindaco Giacinto Mariani, indagato a piede libero per abuso d’ufficio, chiesta dalla magistratura, nominerà un commissario prefettizio che porterà la città verso nuove elezioni.

Su Giacinto Mariani si apprende che in una telefonata dell’ottobre 2015, il costruttore Antonino Lugarà, in carcere per corruzione , parla di Mazza con Stefano Gatti, consigliere (anche lui ai domiciliari), e quest’ultimo gli dice: “Lui c’ha il padrone … unico padrone … Giacinto Mariani“. In un’altra intercettazione un architetto dice che Mazza è “di fatto ‘guidato’ dal vice-sindaco Mariani, definendolo nella circostanza addirittura una ‘pedina’

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Cronaca

SEREGNO – TUTTI A CASA: SI VA VERSO NUOVE ELEZIONI

SEREGNO – Oggi 28 settembre sarà  una data da segnare in grassetto sulle pagine della storia cittadina : il centro destra che da oltre 12 anni governa Seregno lascerà l amministrazione comunale.

Il primo ad annunciare il suo abbandono è stato ieri sera Giacinto Mariani, che ha tenuto le redini della citta per due mandati, che ora riveste il ruolo di vice sindaco  e sul quale la magistratura indaga per abuso di ufficio. Giacinto Mariani   stamane presenterà insieme a tutto il gruppo della Lega Nord le dimissioni . ” Tutto il nostro gruppo ha deciso di rassegnare le dimissioni per prendere le distanze serenamente da ogni tipo di infiltrazione” ha detto il Mariani.

Anche il consigliere di Fratelli d Italia Mauro Antonio di Mauro ha annunciato ieri sera le proprie dimissioni : “Sono  totalmente estraneo ai fatti e intenzionato a difendere la dignità della città di Seregno – ha dichiarato  Domani saremo, come tutti i giorni, in mezzo alla gente per ricostruire da cittadini incolpevoli la reputazione della nostra città.”

Stamane all’ ufficio del protocollo del Comune si sono presentati i consiglieri della Lega a cui si sono aggiunti, per potere rendere possibile lo scioglimento in base a quanto prevede la legge,   il PD guidato dal capogruppo del Partito Democratico William Viganò e Tiziano Mariani, capogruppo di Noi x Seregno. Con il loro atto hanno reso  possibili prossime nuove elezioni in città.
Tiziano Mariani aveva  scritto ieri un accorato appello a Silvio Berlusconi affinchè consigliasse il sindaco Edoardo Mazza di  dimettersi per il bene della  città.
Anche Pietro Amati ( Ripartiamo – Per Seregno Civica ) e Mario Nava ( M5S ) hanno presentato le proprie dimissioni .  Nava è stato il secondo consigliere, dopo Tiziano Mariani, a protocollare le proprie dimissioni .In nottata il capogruppo di Forza Italia ha anticipato alla redazione che anche il gruppo le avrebbe presentate .

 

seguono aggiornamenti
aggiornamento ore  12.38  Anche i consiglieri di Forza Italia si sono dimessi: ” con senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dei cittadini seregnesi “. Si sono dimessi dal loro incarico anche i coordinatori cittadini.

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Cronaca

SEREGNO- SCIOGLIMENTO DEL CONS.COMUNALE PER MAFIA?

SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE PER MAFIA? IL RISCHIO ESISTE

SEREGNO -Probabilmente per non essere ricordati come  gli artefici dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, è possibile che le forze di maggioranza ( Forza Italia, Lega, Amare Seregno e Fratelli d’Italia ) decidano  di presentare le dimissioni in massa .
Un escamotage  per evitare il rischio dello scioglimento da parte del Prefetto. Con una campagna elettorale ravvicinata  sarebbe più conveniente  dimettersi  che essere ricordati tra coloro che hanno fatto iscrivere la città  negli annali di storia come un comune del Nord sciolto per mafia.
Il sindaco Mazza rischia di passare alla storia  come colui che ha contribuito a scrivere la pagina peggiore  della storia di cittadina . Pagina alla quale hanno collaborato anche Giacinto Mariani ex sindaco leghista che potrebbe essere interdetto dai pubblici uffici, l’assessore Gianfranco Ciafrone già oggetto di provvedimento di interdizione, il consigliere comunale di Forza Italia Stefano Gatti , arrestato, oltre a dirigenti e funzionari comunali che,  pur vedendo cosa succedeva, hanno sempre taciuto .
Afferma il sostituto procuratore della Repubblica di Monza, Salvatore Bellomo parlando di Seregno : “E’ emerso il ritratto di un’amministrazione intera supina agli interessi dell’imprenditore che voleva realizzare un supermercato dove proprio non si poteva fare. L’amministrazione comunale di Seregno ha emesso una serie di atti illegittimi. Desolante il silenzio dei dirigenti: funzionari che hanno il dovere di segnalare ipotesi di reato si prostrano all’amministrazione politica del momento fregandonese dei loro autonomi poteri. Non stiamo parlando di un classico esempio di corruzione con scambi di soldi, ma di una forma molto più sottile e pericolosa: il reperimento fraudolento di consensi elettorali”.

In queste ore sembra che il sindaco Edoardo Mazza  stia pensando di dimettersi  e se decidesse in tal senso firmerebbe il suo ultimo atto venerdì pomeriggio, quando sarà interrogato dal Gip del Tribunale di Monza. Questo almeno  è quanto  ha fatto sapere  il suo legale Antonino De Benedetti.

Di diversa opinione il vice sindaco, Giacinto Mariani che con  tutta la Giunta, sarebbe per una continuazione della legislatura ed una prosecuzione  del governo della città.

 

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Cronaca

SEREGNO – CITTADINI IN PIAZZA FISCHIANO GIACINTO MARIANI

Il popolo e la città, feriti e indignati

Anna Migliaccio

Dunque Seregno è città a tal punto preda della criminalità organizzata di stampo n’dranghetista, che il primo cittadino si trova agli arresti domiciliari accusato di essere stato eletto con i voti di gangster, che in cambio governano al posto suo, sicché egli appare zerbino e burattino. Consenziente. Consenzienti si è sempre, fino a quando non si misurano intere le conseguenze di un consenso. Qualche arrestato certamente piange.
Lui, il sindaco e altri rappresentanti delle istituzioni e funzionari dirigenti e altri e altri ancora.
Il ventre della città è ferito, indignato, negazionista. Si vergogna di sé, nascondendosi, emergendo a volto scoperto, urlando la rabbia nell’insulto.
Ieri sera un gran numero di cittadini si è radunato  spontaneamente, tra il nuovo Auditorium e piazza della Libertà. Una folla, una massa, meno organizzata e meno governabile di quella che, ordinata e simbolica, in passato sfilava con fiaccole e striscioni.
Una massa, fatta di cittadini consapevoli e attivi e di altri, mossi da una spinta pulsionale. Una massa che se non ben governata, potrebbe reagire e un poco ne ha dato prova. Dimissioni, vergogna, dimettiti, vattene, ladro mafioso, puttaniere….All’indirizzo di un rappresentante delle istituzioni, Giacinto Mariani, che ancora ieri, pure oggetto di interrogatori, indagato a piede libero, in attesa che il GIP si esprima sulla interdizione dai pubblici uffici, perseverava nel suo mandato non scevro d’una certa fastidiosa arroganza, e celebrava nozze civili, presentava un evento pianistico…
Non importa se è colpevole o innocente. Importa che non può credersi al pari del sacerdote indegno, o che il popolo ritiene a torto o a ragione tale, distinto a tal punto dalla purezza della funzione sacra che il sacro di essa resti distinto dal celebrante.
E’ una provocazione, che il popolo non sopporta.
Sicché proprio chi scrive lo ha avvicinato  sulle scale dell’auditorium, accanto a un giovane consigliere comunale. Non certo con la furia omicida delle masse aizzate, ma con il tono pacato di chi in questa città ritiene le istituzioni sacre, gli ha chiesto soltanto: “Signor Giacinto Mariani, questi cittadini chiedono di poter votare!”
E’ questo che tutte le autorità presenti hanno chiesto nel presidio di ieri sera. Di andare a elezioni. Quel metodo che si chiama democrazia con cui i popoli, le masse, hanno trovato un accordo con il potere, che si esercita rinunciando alla violenza. Spetta alle forze di opposizione unirsi per dare una nuova visione, un nuovo respiro.

Sembra che una vera e propria volontà di essere schiavi spinga, giacché di per se stessi non si è nulla, a finire entro un ventre possente. Non si sa ciò che veramente accada, né quando accada; altri possono avere la precedenza nel mostro. Si attende devoti, si trema, e si spera d’essere la vittima prescelta” Elias Canetti, Massa e potere.

27 settembre 2017

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Cronaca

SEREGNO – EDIFICIO PERICOLANTE IN CENTRO : MARIANI TIZIANO ALLERTA I VVFF

SEREGNO – Grande spiegamento di mezzi dei Vigili del Fuoco ieri 3 agosto nel primo pomeriggio in Piazza Concordia,  nel cuore della città . I Vigili del Fuoco sono intervenuti, su segnalazione del consigliere comunale Tiziano Mariani ( Noi x Seregno ) per verificare le condizioni del tetto e sottotetto dell’immobile che sorge accanto alla basilica di san Giuseppe . La vicenda della situazione di questo immobile era nota all’amministrazione comunale già nel 2012 tant’è che il sindaco di allora Giacinto Mariani aveva già emesso nel febbraio 2012 un’ordinanza in cui intimava al proprietario di provvedere  ” alla messa in opera di tutti gli accorgimenti atti ad eliminare ogni pericolo per l’incolumità ” ( leggi ) . Dal 2012 però sembra che la situazione non sia minimamente cambiata ed il consigliere Tiziano Mariani ha segnalato l’intera vicenda ai Vigili del Fuoco e alle autorità competenti sulla questione .


 

La redazione ha sentito su questo argomento il sindaco Edoardo Mazza che ha emesso un’altra ordinanza  pubblicata sull’ Albo Pretorio del sito del  Comune di Seregno ( leggi ) indirizzata sempre al proprietario dell’immobile .

 

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Politica

SEREGNO – CONSIGLIERI LEGHISTI SI DIMETTONO: VITTIME DI PRESSIONI?

SEREGNO – I consiglieri comunali Alberto Cantù ( foto ) e Alberto Peruffo hanno rassegnato le loro dimissioni dalla carica di  Consigliere Comunale . Giovedì nel tardo pomeriggio i due leghisti, militanti storici della prima ora ( Cantù è nella Lega dal 1991) , hanno varcato la soglia del Palazzo Comunale e hanno formalmente presentato la lettera formale di abbandono del parlamentino locale . Il loro gesto segue di poco le dimissioni del segretario del circolo cittadino del partito del carroccio Davide Vismara e di quelle dell’assessore all’urbanistica Barbara Milani sempre della Lega Nord ( leggi ).
Alla base della scelta dei due leghisti ci sarebbero motivi analoghi a quelli che hanno determinato  la decisione dell’assessore Barbara Milani ( leggi ). Cantù nell’intervista concessa alla nostra emittente, sottolinea come – a suo giudizio- le linee guida del movimento Lega siano state disattese con riferimento specifico all’ulteriore cementificazione del territorio e alla nascita di nuovi centri commerciali di vario tipo. Cantù evidenzia come in città a fronte di oltre un migliaio di appartamenti invenduti si continui a costruire . ” Da dove vengono i soldi” si domanda l’ex consigliere che non nasconde  il fatto di aver ricevuto, seppure in modo scherzoso, pressioni e precisa ” …lo scherzo a volte nasconde delle verità meno dicibili ”

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