Cronaca

A LISSONE NASCE IL “CENTRO DI RIUTILIZZO”

A lisoone nasce il “Centro di riutilizzo”: alla piattaforma ecologica si potranno prendere oggetti usati
LISSONE – L’amministrazione comunale è pronta per diffondere la cultura del riuso sul territorio: un progetto per la creazione del “Centro di riutilizzo” presso la piattaforma ecologica è stato finanziato dalla Regione Lombardia. Il funzionamento sarà definito da un regolamento per evitare eccessi.
Produrre meno rifiuti, quindi generare meno costi a carico della comunità, e allo stesso tempo aiutare i concittadini. E’ lo scopo della nuova iniziativa dell’amministrazione comunale che ha intenzione di creare un “Centro di riutilizzo” presso la piattaforma ecologica cittadina.
“Quanta roba buttiamo via? E’ la faccia meno nobile del consumismo – afferma il sindaco Concettina Monguzzi – quella dello spreco che ci induce spesso a cambiare un oggetto anche senza reale bisogno. E così incentiviamo pure la creazione dei rifiuti, che poi vanno smaltiti con ulteriori costi per la comunità. Ma adesso a Lissone ciò accadrà un po’ meno”.
L’amministrazione comunale, infatti, ha partecipato a un bando regionale nell’intento di realizzare il “Centro di riutilizzo”, aggiudicandosi l’importo massimo ottenibile, ovvero 50 mila euro. Lo scopo è quello di creare negli spazi della piattaforma ecologica una zona coperta da adibire alla raccolta di oggetti usati di cui i proprietari intendono disfarsi, ma che sono ancora in buono stato e dunque potrebbero essere usati da altre persone.
Nella piattaforma lissonese (di cui proprio ora si sta terminando l’allargamento) sorgerà dunque un riparo di circa 50 mq nel quale gli addetti ­- designati dal gestore cui sarà assegnato il servizio – riceveranno dagli utenti beni ancora “riciclabili” e li metteranno a disposizione di altri cittadini, con preferenza per le persone segnalate dai servizi sociali o comunque in difficoltà economica, associazioni no profit, scuole. Apposite regole (per esempio un massimo di 4 oggetti l’anno per ogni beneficiario) impediranno l’accaparramento da parte degli stessi soggetti o di rivenditori.
Mobilio, suppellettili casalinghe, elettrodomestici ancora funzionanti, giocattoli, biciclette e articoli sportivi, libri, materiale per giardinaggio e strumenti musicali usati, purché in buono stato, potranno così cambiare di proprietario all’insegna della gratuità, diminuendo anche la necessità di smaltire rifiuti e diffondendo la cultura del riuso. Il progetto, che dovrà essere realizzato entro 3 anni, avrà un costo massimo di 75 mila euro, di cui i due terzi finanziati dalla Regione. ( Gualfrido Galimberti – Quibrianza )

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