Cronaca

Brianza – Frodi milionarie, effettuate da società “cartiere”, scoperte dalla GdF. Sequestrati 70 milioni di euro

Brianza – Con l’operazine “Ombromanto” la Guardia di finanza ha scoperto società “cartiere”, operative anche in Brianza. Giovedì 6 febbraio oltre 200 finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia e di altri Reparti della Guardia di Finanza, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno effettuato perquisizioni locali e personali in varie località d’Italia per un sequestro preventivo di quasi 70 milioni tra beni mobili, immobili e crediti, una operazione di polizia giudiziaria, “volta ad interrompere le attività illecite di un’associazione a delinquere finalizzata ad imponenti frodi fiscali”. Le attività sono condotte in 28 province: oltre a Monza e Brianza, anche a Reggio Emilia, Bologna, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Bolzano, Torino, Asti, Milano, Pavia, Verona, Perugia, Terni, Firenze, Pisa, Pesaro, Roma, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Crotone, Trapani.

Avvisi di garanzia emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia hanno raggiunto 87 persone su 179 indagati e 4 soggetti giuridici (due aziende reggiane, una di diritto tedesco e una con sede a Milano) tutte società, dicono le Fiamme gialle “a disposizione dei sodali”.

Secondo le indagini, avvenute attraverso l’analisi di documenti, movimentazioni bancarie e intercettazioni, il sodalizio criminale – “i cui principali capi erano di base a Reggio Emilia” attraverso la costituzione di società cartiere e l’utilizzo di fatture false avrebbero effettuato “indebite compensazioni di crediti fittizi – creati ad hoc – con debiti tributari reali verso aziende individuate, che, a fronte del credito inesistente ceduto, pagavano una percentuale all’organizzazione”. I crediti, sempre secondo le indagini, sarebbero stati in parte compensati “attraverso l’istituto dell’accollo e parte ceduti attraverso la simulazione della cessione di un ramo d’azienda”.
Gli “introiti” ricevuti, per circa 70 milioni, sarebbero stati in parte prelevati in contanti, attraverso “prelevatori” e in parte bonificati su conti di società estere. Uno “schema fraudolento” che avrebbe coinvolto circa 400 aziende, “di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false” e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni. Un meccanismo che avrebbe visto anche il concorso esterno di commercialisti e notai, al momento non colpiti da misure.