Cronaca

CARATE – PRONTO SOCCORSO A LIVELLO DI SOVRAFFOLLAMENTO

CARATE BRIANZA – L’anno 2016 si chiude con un numero di accessi al Pronto Soccorso pari a 42.150 rispetto ai 39.939 del 2015.
L’incremento numerico degli accessi, con una media giornaliera di 115 pazienti, ma soprattutto la maggior gravità e complessità dei pazienti, hanno richiesto attività assistenziali sempre più impegnative e specifiche. “L’attività nel Pronto Soccorso  è costantemente a livello di sovraffollamento sia nelle ore diurne che durante la notte – afferma il direttore generale Pasquale Pellino – In costante contatto con la Direzione Aziendale e la Rete dell’Emergenza Territoriale, medici e infermieri svolgono la loro attività mettendo in campo il massimo impegno, prolungando le loro presenze in supporto ai colleghi ove le situazioni di criticità lo richiedano secondo procedure preventivamente stabilite e sviluppando tutte le sinergie necessarie per una efficace risoluzione dei casi più complessi e contemporaneamente cercando di soddisfare tutte le richieste e ridurre, per quanto possibile, anche le attese dei pazienti che manifestano problemi di gravità minore”.

L’ufficio stampa dell’Ospedale in un comunicato stampa diffuso oggi afferma :
” Dai giorni immediatamente precedenti le festività a tutt’oggi la media dei pazienti che si sono presentati giornalmente raggiunge i 140 con una percentuale di codici gialli del 17% contro gli standard del 13-14% rilevati nel corso dell’anno e che erano rimasti invariati nel periodo di fine anno 2015.
In questi ultimi giorni la gravità dei pazienti che giungono al Pronto Soccorso di Carate, così come si sta verificando in tutti i servizi di Pronto Soccorso, è confermata dall’aumento del numero di pazienti inviati da parte del Servizio territoriale di Emergenza-Urgenza che attualmente rappresentano il 14% di tutti gli accessi rispetto all’abituale 9-10%. A questa percentuale si aggiungono i pazienti che si “auto presentano” che in questo contesto territoriale sono ancora molti e che ugualmente possono presentare condizioni cliniche serie. Particolarmente numerosi sono i bambini che presentano quadri febbrili o gastroenterici con la conseguente disidratazione.
Sia per la competenza internistica che chirurgica o pediatrica è frequente la necessità di trattenere i pazienti in Pronto Soccorso per periodi di tempo prolungato al fine di osservare l’andamento delle loro condizioni, accertare o escludere fatti acuti, verificare l’effetto delle terapie per una dimissione che possa garantire sicurezza. In relazione alla gravità dei casi si è dovuto ricorrere, in un numero significativo di casi, al trasferimento del paziente presso altre strutture prevalentemente della nostra Azienda che meglio potessero rispondere alle necessità specialistiche dei pazienti.
La preoccupazione, condivisa con la Soreu Metropolitana ( Centrale di riferimento per il Soccorso sul nostro territorio ) con sede a Milano che quotidianamente invia alle Direzioni della Aziende Ospedaliere gli esiti del monitoraggio dell’attività di soccorso, è che la “popolazione” che chiede gli interventi, ha caratteristiche più complesse con complicanze soprattutto respiratorie importanti e che sia in aumento anche la numerosità degli arresti cardiaci che avvengono in ambiente pre-ospedaliero.
La situazione non sembra destinata ad una rapida normalizzazione e deve confrontarsi sia con la difficoltà nel trovare posti di ricovero sia con il prolungamento delle attese dei pazienti che presentano patologie di gravità moderata”

 

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