Cronaca

Frode da 6 milioni in soli due anni : arrestato il proprietario di una catena di supermercati cinesi

Monza – La guardia di Finanza di Monza ha scoperto una maxi frode da 20 milioni di euro che ha prodotto 6 milioni di euro di imposte evase, in soli due anni, grazie a un articolato sistema di false fatture. I militari della GdF hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Monza nei confronti del proprietario di una nota catena di supermercati cinesi, accusato di frode fiscale tramite l’utilizzo di false fatture .
Il provvedimento del Tribunale ha coinvolto, insieme al cinese titolare della catena di negozi, anche una manager di origine cinese, sottoposta agli arresti domiciliari, due collaboratori compiacenti, anche loro cittadini cinesi, interdetti dallo svolgimento dell’attività imprenditoriale e un altro indagato per cui è stato previsto il divieto di espatrio. Nelle province di Monza Brianza e di Brescia sono in corso alcune perquisizioni, anche con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”. Nell’ambito dell’indagine è stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per oltre 6 milioni di euro, una cifra pari ai profitti illeciti ipotizzati che sarebbero stati realizzati grazie al coinvolgimento di venti imprese “cartiere” coinvolte.
L’indagine svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, ha permesso di ricostruire un articolato sistema “multi-layered” di frode nel settore del commercio dell’abbigliamento, strutturato attraverso una fitta rete di società (“emittenti”- “filtro” – “beneficiarie”) volte all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dislocate su tutto il territorio nazionale e gestite da cittadini di origine cinese incensurati.
Le imprese “filtro”, individuate sulla base dei riscontri eseguiti dalle Fiamme Gialle attraverso perquisizioni ed analisi contabili ed informatiche, “pur mostrandosi apparentemente dotate di una veste operativa e legale, sono risultate di fatto prive di strutture aziendali (unità produttive e locali, magazzini, uffici), lavoratori dipendenti e beni strumentali all’esercizio delle attività imprenditoriali dichiarate ed hanno operato, sotto la regia occulta dei soggetti indagati, con il solo scopo di consentire alle società titolari dei supermercati – 14 imprese che a fronte di un fatturato annuo di circa 60 milioni di euro avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per oltre 20 milioni di euro – di evadere, tra il 2019 ed il 2020, imposte per oltre 6 milioni di euro” spiegano dal comando provinciale della guardia di finanza di Monza.