IRCCS San Gerardo: nasce il “Progetto Hermione” unico nel suo genere che mette al centro la persona
Quando l’arte entra in corsia: nasce il progetto Hermione che mette al centro la persona Si tratta di un progetto artistico e di ricerca unico nel suo genere, che prevede
l’esposizione, direttamente nelle stanze dove le pazienti ricevono le cure sperimentali, di quattro progetti artistici per un anno, ciascuno della durata di tre mesi.
Monza – “Ogni volta che guardavo le pazienti sottoporsi alle cure
sperimentali nel Centro di Ricerca Fase 1 pensavo: dobbiamo riportare al Centro la persona,
andare oltre le procedure sperimentali, nel rispetto dei tempi dei protocolli, ma anche nel
rispetto di un tempo per la paziente, per i suoi familiari, per noi stessi operatori”, afferma la
prof.ssa Marina Elena Cazzaniga, Direttore del centro di Ricerca della Fondazione IRCCS San
Gerardo dei Tintori e professore associato di Oncologia Medica all’Università di Milano-
Bicocca, da sempre impegnata nella cura e nella ricerca sul tumore mammario.
Nasce così, da pensieri in libertà, oltre che da una profonda riflessione sul senso della ricerca
e della scienza che mantengano l’uomo, la persona, al centro di ogni azione, il progetto
“Arte & Scienza al Centro – L’Io, la Vita, la Cura” HERMIONE-15: un progetto artistico e di
ricerca unico nel suo genere, che prevede l’esposizione, direttamente nelle stanze dove le
pazienti ricevono le cure sperimentali, di quattro progetti artistici per un anno, ciascuno della
durata di tre mesi.
Salute e Arte sono alleate preziose, e farle interagire è una pratica sempre più diffusa, a
livello nazionale e internazionale: nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ha
pubblicato un report sulle “
Evidenze del ruolo delle arti nel miglioramento della salute e del
benessere”, punto di arrivo e ripartenza di ricerca scientifica su questo tema.
Negli ultimi anni si sono sviluppate politiche sociali e sanitarie e strumenti come laboratori,
attività di benessere per pazienti e non svolte in luoghi di cultura, esposizioni artistiche in
ambito sanitario, che hanno mostrato come l’arte sia un valido compagno del percorso di
cura. Il progetto “Arte & Scienza al Centro” porta l’arte direttamente nella corsia del Centro
di Ricerca dell’IRCCS San Gerardo e il team di esperti, provenienti dai diversi Dipartimenti
dell’Università di Milano-Bicocca (Medicina e Chirurgia, Sociologia e Economia Metodi
Quantitativi e Strategie di Impresa), hanno messo a punto questionari e strumenti che
misurano l’impatto dell’esposizione alle opere artistiche sul benessere psico-fisico ed emotivo
in un campione di pazienti affette da tumore mammario e arruolate in studi clinici, fondendo
in un’unica sinfonia i colori delle opere artistiche e i colori della ricerca.
Al progetto hanno contribuito direttamente anche altre figure professionali, a partire dal
personale del Centro di Ricerca, tra cui la coordinatrice, dott.ssa Cristina Tagliabue e il
responsabile degli Study Coordinator, dott. Edoardo Mauri, al dott. Vincenzo Galimberti, già
Medico Internista alla ASST Bergamo Ovest e ora Medico Palliativista all’Hospice di Calcinate.
Il progetto HERMIONE-15, con la curatela artistica della dott.ssa Maddalena Mongera,
dipendente della Fondazione IRCCS, è promosso dall’Università di Milano-Bicocca, con
l’ausilio di ArteA Art Gallery e con il supporto incondizionato della Fondazione Menarini.
“Il Progetto vuole valorizzare la persona nella sua unicità e valore, contribuendo alla sua
crescita personale durante il periodo di cura, nutrendo un senso di umanità che va oltre la
malattia – prosegue la prof.ssa Cazzaniga – desidera decostruire l’immagine di
“paziente/cavia”, che appesantisce il periodo di cura, e aiutare un senso di motivazione,
fiducia, collaborazione, sia per il paziente, sia per il caregiver, sia per l’operatore sanitario
coinvolto nella terapia. Mira anche a de-tecnologizzare il Centro di Ricerca, rendendolo più
inclusivo, accogliente e meno asettico, e a migliorare la qualità del tempo trascorso al
Centro, colmando il senso di attesa vuota che le persone vivono tra i trattamenti, provando
a trasformarlo in un momento di crescita umana, attraverso l’esperienza dell’arte”.
Gli artisti coinvolti saranno, per l’anno 2024-25, Alfredo Rapetti Mogol, Pao, Monica
Temporiti e Salvatori Alessi: “Tutti sono connessi al tema della cura attraverso la propria
creazione artistica, utilizzando medium e ortografie diverse, dalla “parola scomposta”,
dipinta e scolpita, alla street art, all’arte minimalista e materica, al ritratto, e permettono di
esplorare che cosa siano “l’io, la vita, la cura” in diverse accezioni, pur presentando opere
di diverso temperamento e diversi soggetti”, afferma la curatrice.
Il progetto è stato inaugurato mercoledì 25 settembre, presso il Centro di Ricerca Fase 1,
alla presenza degli artisti coinvolti.
“È fondamentale che l’arte interagisca con il processo di cura, creando uno spazio
accogliente e umano, in cui ogni donna possa sentirsi sostenuta e valorizzata nel suo
percorso – ha sottolineato Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca –
. L’iniziativa che parte oggi spero possa proseguire con la partecipazione di numerosi artisti,
per continuare a donare sollievo alle donne che stanno affrontando momenti difficili e delicati
nelle loro vite”.
“Con questo progetto – aggiunge Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San
Gerardo dei Tintori – vogliamo dimostrare come l’esperienza dell’arte sia un aiuto al percorso
di cura e sia un beneficio per pazienti, per i familiari che li assistono e per lo staff del Centro
di Ricerca: l’arte aiuta la persona e scoprirsi e conoscersi e restituisce il senso umano della
cura. Aiuta a comunicare toccando corde profonde che non sempre hanno voce. L’esperienza
dell’arte incide anche sull’ambiente ospedaliero, dimostrando come esso, stimolato dall’arte,
abbia un influsso positivo sul percorso del trattamento”.