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LISSONE – “HO PIU’ AMICI GAY CHE NORMALI” DICE SCAFFIDI (FDI). IL PD CHIEDE UNA DISCUSSIONE IN C.C.

LISSONE – Oggi 3 luglio il Partito Democratico di Lissone ha protocollato, insieme alle altre forze politiche di minoranza, un Ordine del giorno urgente sul caso della consigliera Scaffidi ( nella foto ) da discutere il prossimo Consiglio comunale del 6 luglio.
Al centro dell’ODG, le gravi affermazioni pronunciate nel Consiglio comunale dello scorso 22 giugno dalla Capogruppo di Fratelli d’Italia durante la discussione di una mozione per l’adesione alla rete RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Queste le affermazioni più gravi: “E’ un dato di fatto che la Carta RE.A.DY. Serve per dare soldi alle associazioni LGBT+ per organizzare progetti dentro e fuori le scuole per propagandare le teorie transgender”.
Successivamente: “Ho più amici gay io che forse tu… li tratto come qualsiasi persona normodotata.”  e poi: “Ho più amici gay che normali”.

“Non essendoci stata ancora nessuna dichiarazione pubblica dell’amministrazione Borella da quando sono successi i fatti – spiegano gli esponenti del PD di Lissone – chiediamo al sindaco e alle forze politiche di maggioranza di prendere pubblicamente le distanze da queste affermazioni e di invitare la Consigliera Scaffidi a rassegnare le dimissioni da Presidente della Commissione VI – Politiche sociali e servizi alla persona.
Si chiede alla Consigliera Scaffidi di smentire o documentare anche quanto da lei dichiarato secondo cui, la finalità dell’adesione alla Carta RE.A.DY., sarebbe quella di finanziare le associazioni LGBT+.”

“Le dimissioni da Presidente di una commissione così importante come quella dei servizi alla persona che si occupa, tra le altre cose, di politiche per l’inclusione, sono un gesto inevitabile e di responsabilità perché il linguaggio utilizzato dalla Consigliera Scaffidi rileva inadeguatezza e poca sensibilità istituzionale, peraltro condizionata da pregiudizi culturali, che non la rendono idonea a ricoprire quel ruolo” affermano i consiglieri comunali del Partito Democratico.