Cronaca

Seregno – Il processo per turbativa d’asta, riguardante la fusione tra AEB e A2A, resta a Monza

Seregno- Resta a Monza il processo per la fusione sospetta fra AEB e A2A, che vede tra gli imputati di turbativa d’asta anche il sindaco di Seregno Alberto Rossi.

Lo ha deciso il giudice monzese Valentina Schivo, che ha respinto l’eccezione preliminare di incompetenza territoriale verso il Tribunale di Milano presentata dalla difesa degli imputati. La giudice ha anche ammesso tutte le costituzioni di parte civile dei Comuni soci della multiutility dei servizi brianzola, compresa quella dei consiglieri comunali lissonesi Antonio Erba, Marino Nava e Daniele Fossati intesa a sostituirsi alla mancata presentazione in aula del Comune di Lissone.

Il processo entrerà nel vivo a gennaio, accelerando per evitare il colpo di spugna della prescrizione perché i fatti contestati risalgono al 2019 e 2020. Alla sbarra, oltre al sindaco di Seregno Alberto Rossi, l’assessore alle partecipate del Comune di Seregno Giuseppe Borgonovo , il generale del Comune di Seregno Alfredo Ricciardi, l’ex presidente del consiglio di amministrazione di AEB spa Loredana Bracchitta , l’allora presidente di A2A Giovanni Valotti e Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl.

Secondo i pm monzesi l’aggregazione sarebbe stata realizzata “al solo fine di favorire la società A2A” con un danno complessivo per AEB “non inferiore a 60 milioni di euro”.