DESIO – IL SINDACO SULLA VICENDA DELLA CONDANNA DELLA EX SENATRICE RICCHIUTI
DESIO “Sulla questione della sentenza d’abuso d’ufficio si stanno, in questi ultimi giorni, consumando tante parole, moltissime delle quali sbagliate ed alcune proprio completamente fuori luogo come gli accostamenti all’inchiesta “INFINITO” che, oltre ad essere inopportune, denotano scarsa consapevolezza di quello che è stata per la città di Desio una scoppola bestiale che ha reso manifesto come a quei tempi, prima del nostro insediamento, tra ‘ndrangheta e realtà politico/amministrativa desiana ci fossero dei legami e relazioni fitte e pericolose. Nel caso specifico, non stiamo parlando di questo!”
Lo scrive il sindaco di Desio, Roberto Corti, commentando la vicenda che ha visto la condanna in primo grado dell’ex vice sindaco Lucrezia Ricchiuti e di un ex funzionario del comune brianzolo.
“Cerchiamo allora di mettere un po’ d’ordine sulla questione facendo riferimento ai fatti.
Primo: ci sono state delle condanne in primo grado per il reato d’abuso d’ufficio per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico Luigi Fregoni e per concorso in abuso d’ufficio per Lucrezia Ricchiuti, relative ad un permesso di costruire in sanatoria.
Secondo: contrariamente a quanto qualcuno dell’opposizione dichiara, in Italia, le sentenze sono definitive dopo il terzo grado di giudizio, quindi prima d’affermare la colpevolezza o meno delle persone bisogna aspettare che i processi si concludano: noi da sempre abbiamo fatto così anche per tutti i processi in cui personaggi politici di centrodestra come Massimo Ponzoni, Antonino Brambilla o Rosario Perri erano coinvolti.
Terzo: le pratiche edilizie, contrariamente a quanto l’opposizione continua a dichiarare, non sono di competenza della giunta o di qualsiasi altro organo politico. Questo non lo dice Roberto Corti ma lo dice la legge. Quando amministrava il centrodestra c’era un modo diverso? Noi ci atteniamo alla legge. Quindi ogni tentativo di addossare colpe al sindaco ed alla giunta in merito alle risultanze di questo processo, ancora in corso, che riguarda pratiche amministrative ed edilizie di competenza dell’ufficio, sono destituite di ogni minimo fondamento e rigettate al mittente”.
“Quarto punto: da quando sono sindaco, cioè oltre otto anni, i processi penali ed amministrativi, in cui il comune è stato coinvolto come parte lesa sono stati innumerevoli, non ho fatto i conti precisi ma credo che ci avviciniamo ai cento. Non sempre ci siamo costituiti parte civile direttamente nei processi penali o ci siamo opposti in quelli amministrativi perché bisogna sapere che stare nei processi costa e le nostre spese legali erano molto alte per tutte le code di vicende legali che ci portiamo dietro per fatti avvenuti prima del nostro arrivo. In tutti questi anni non ho mai sentito qualcuno dell’opposizione dichiarare alcunché sulle nostre decisioni di costituirci o meno, probabilmente non si sono neanche accorti. Oggi alcuni consiglieri d’opposizione si stracciano le vesti e gridano allo scandalo per non essere stati informati del fatto che abbiamo valutato, come in altri casi, che la costituzione parte civile subito su questi processi, ci avrebbe fatto spendere soldi inutilmente, senza precluderci la possibilità eventuale di fare una successiva causa civile dopo la sentenza definitiva”.
“Quinto: il reato d’abuso d’ufficio, per quanto qualcuno cerchi di parificarlo al reato d’associazione mafiosa è purtroppo molto diffuso nella pubblica amministrazione e non necessariamente deriva da dolo volontario ma molto spesso da interpretazioni normative differenti, che nel panorama legislativo italiano sono frequentissime. A tal proposito c’è un dibattito in corso da parecchi anni in merito alla sua pesante revisione se non, per alcuni, abolizione. Tra questi, il segretario della Lega, Matteo Salvini, fino a poco tempo fa tuonava in tutte le piazze e talk show contro il reato d’abuso d’ufficio che secondo lui era uno dei mali dell’Italia (ai tempi, era uscita la notizia che il presidente di Regione Lombardia Fontana era indagato per abuso d’ufficio), oggi la Lega, come è solita fare, fa una giravolta di 180° e grida allo scandalo. Noi semplicemente diciamo, si facciano i processi e le conclusioni si tirino quando sono finiti”.
“Sesto: la famosa pratica edilizia tanto citata, non riguarda la sanatoria di una mansarda o sottotetto abusivo come si continua a dire in malafede ma un permesso di costruire in sanatoria che riguarda una differente divisione degli spazi del sottotetto. Si tratta di alcuni tavolati. La famosa mansarda o sottotetto (anzi le mansarde, visto che sono più di una), è stata autorizzata nel 1992 con tanto di scala di collegamento, quando è stato approvato il progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da molti appartamenti, quindi non l’ha costruito Lucrezia Ricchiuti che notoriamente non è un operatore immobiliare. La minoranza ed in particolare la Lega e Forza Italia, queste cose le sa, perché hanno richiesto ai tempi tutte le carte ma ovviamente raccontano una storia differente.
Settimo: la realizzazione di sottotetti/mansarde soggiornabili ma non abitabili (come quelle in oggetto) è una pratica diffusissima, non a Desio ma in tutta Italia da decenni. Basta alzare gli occhi e ci si accorge che moltissimi ultimi piani delle palazzine realizzate ne hanno. Quindi stiamo parlando di una situazione che per quanto la si voglia far passare come eccezionale è in realtà molto diffusa (centinaia di migliaia di casi in Italia) ed anche molto dibattuta dal punto di vista giuridico in merito agli usi che si possono o non possono fare”.
“Concludendo i teorizzatori del complotto possono mettersi il cuore in pace sul fatto che siamo sereni e continuiamo ad amministrare per il bene dei desiani. Le polemiche sterili e faziose le lasciamo a chi ha poco a cuore il bene della città, prova ne è il fatto che mentre loro continuano ad attaccare sul nulla noi siamo in giro nei quartieri ad incontrare i cittadini”.
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