simona bordonali

Cronaca

LOMBARDIA – 500MILA EURO AI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI. 20MILA A SEREGNO

MILANO – Regione Lombardia ha stanziato  500.000 euro che andranno a finanziare i progetti di 32 associazioni dei Vigili del Fuoco Volontari . E’ stata infatti elaborata la graduatoria per
distribuire la somma ai Vigili del Fuoco volontari per l’acquisto di strumentazioni. Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione, Simona Bordonali, annunciando la graduatoria del bando per l’assegnazione di contributi a favore delle organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale (ONLUS) e delle associazioni di promozione sociale (APS), aventi, tra le finalita’ statutarie, il sostegno a un distaccamento volontario del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco presente sul territorio regionale.

“La Regione Lombardia – ha detto – e’ concretamente al fianco dei vigili del fuoco volontari. E oggi possiamo dare una notizia che i volontari della Lombardia aspettavano con trepidazione”.  “Abbiamo finanziato 32 progetti, fino al 100 per cento del costo e a un massimo di 20.000 euro, per l’acquisto di dotazioni tecniche, come radio portatili, motoseghe, termocamere, motoventilatori, gruppi da soccorso idraulico, gruppi pneumatici da sollevamento, motopompe. In Lombardia – ha aggiunto Bordonali – risultano operativi circa 1.600 Vigili del fuoco volontari, dislocati in oltre 70 distaccamenti dei comandi dei Vigili fuoco, con una presenza capillare su tutto il territorio regionale. La rete di volontariato e’ in grado di garantire risposte celeri in caso di emergenza, anche per effetto del forte legame con il territorio di riferimento”.

LA RIPARTIZIONE PER PROVINCIA:

BERGAMO
– Amici dei pompieri di Treviglio: 15.082 euro
– Amici dei pompieri di Lovere: 15.087 euro

BRESCIA
– Associazione amici vigili del fuoco di Salo’: 12.997 euro
– Sostenitori vigili del fuoco colline bresciane orientali di Paitone: 19.988 euro
– Associazione amici vigili del fuoco di Chiari: 19.813 euro
– Associazione amici dei pompieri di Orzinuovi: 14.435 euro
– Amici dei vigili del fuoco volontari di Sale Marasino: 7.271 euro
– Sostenitori dei vigili del fuoco di Lumezzane: 17.187 euro
– Associazione sostenitori vigili del fuoco di Cunettone di Salo’: 15.947 euro
– Associazione amici dei vigili del fuoco di Edolo 1980: 11.976 euro
– Associazione amici dei vigili del fuoco di Verolanuova 19.995 euro
– Associazione vigili del fuoco volontari di Darfo 19.564 euro

COMO
– Associazione lombarda pompieri sempre di Cantu’: 16.165 euro
– Amici dei pompieri gruppo Santa Barbara di Erba: 7.607

LECCO
– Amis di pumpier di Meraa: 18.212 euro

LODI
– Vigili del fuoco di Casalpusterlengo: 19.696 euro

MILANO
– Associazione amici dei pompieri di Garbagnate: 19.989 euro
– Associazione amici vigili del fuoco di Abbiategrasso: 16.165
euro
– Associazione amici dei pompieri di Inveruno: 14.765 euro
– Associazione vita onlus di Milano: 10.037 euro
– Gruppo amici pompieri volontari di Corbetta: 7.395 euro

MONZA E BRIANZA
– Associazione civici pompieri di Lissone: 16.165 euro
– Associazione amici pompieri Vimercate: 15.000 euro
– Associazione volontariato amici dei pompieri di Seregno: 19.995 euro
– Associazione volontaria amici vigili del fuoco di Lazzate: 20.000 euro
– Associazione amici dei pompieri di Carate Brianza: 8.699 euro

PAVIA
– Gruppo amici volontari del fuoco di Mortara 20.000
– Associazione Lino Germani amici dei pompieri di Robbio: 19.997 euro
– Associazione 115 amici pompieri Lomellina sud di Mede: 20.000 euro

SONDRIO
– Amici dei pompieri di Tresivio: 12.650 euro
– Associazione pompieri di Aprica: 8.421 euro

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Cronaca

LOMBARDIA – INCIDENTI : NEL 2016 44 MORTI IN MENO CHE NEL 2015

MILANO – Sono 44 i morti in meno registrati nel 2016 rispetto al 2015 sulle strade della Lombardia. Si e’ aperta con una buona notizia, dunque, la settima giornata regionale per la sicurezza stradale che, per l’occasione e’ stata celebrata con una tavola rotonda presieduta presso gli Spedali civili di Brescia dall’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali.

Nel 2016 gli incidenti sono stati 32.875 contro i 32.774 del 2015, ma come detto, le vittime sono state 434 contro le 478 del 2017. Dal rapporto emergono anche altri numeri significativi. Ne spicca uno in particolare: l’indice di mortalita’ in Lombardia e’ piu’ basso rispetto al resto del Paese. Tra il 2015 e il 2016, infatti il numero delle vittime e’ diminuito del 9,2 per cento (meno 44 morti) in Lombardia e ‘solo’ dell’4,2 in Italia (meno 145 vittime).

“Finche’ ci sara’ anche una sola vittima, un solo ferito sulle nostre strade – ha detto Bordonali – il nostro lavoro non potra’ dirsi finito. Serve un grande lavoro di prevenzione e servono interventi strutturali sulle strade. La prevenzione la si fa anzitutto promuovendo l’educazione stradale nelle scuole, cosa che, grazie all’Ufficio scolastico regionale e i comandi delle polizie locali in Lombardia gia’ avviene. Per quanto riguarda invece la manutenzione delle strade serve la collaborazione di tutti gli Enti. Negli ultimi 3 anni noi abbiamo stanziato oltre 15 milioni di euro per la sicurezza stradale, ma non sono ancora sufficienti”.

E che sia necessario intervenire fin dalla giovani generazioni lo conferma anche uno studio recentissimo condotto su un campione significativo di studenti di IV e V superiore per capire se e quanto lo smartphone distrae durante la guida. Sono emersi dati allarmanti: il 50 per cento degli intervistati conferma di utilizzarlo mentre guida l’auto; la percentuale diventa addirittura il 60 nel caso della bicicletta e scende al 10 per quanto riguarda l’uso delle due ruote. “E’ chiaro – ha continuato l’assessore – che il rischio non si puo’ annullare, ma si puo’ limitare. Se la maggior parte degli incidenti stradali si verifica sulle strade urbane bisogna partire da li’. Se quelli mortali avvengono in prevalenza sulle extra urbane vuol dire che bisogna controllare di piu’. A questo dunque, serve
l’elaborazione e l’aggiornamento costante che fa il Centro di monitoraggio per la sicurezza stradale. Grazie al loro lavoro possiamo indirizzare le nostre politiche affinche’ siano il piu’ rispondenti possibili alle reali necessita’”.

“Dal 2016, l’Istat – ha spiegato Bordonali – ha reso obbligatoria la compilazione dei campi riguardanti la cittadinanza del conducente coinvolto in un incidente. Dalle prime analisi emerge che il 20 per cento dei conducenti coinvolti in incidenti stradali in Lombardia, nel 2016, fosse straniero. In particolare, risultano 5,6 stranieri coinvolti in incidenti ogni 1.000 residenti stranieri, contro 3 italiani coinvolti su 1.000 residenti italiani”.’
Un altro dato che invita a riflettere e’ quello del costo sociale (il danno economico subito dalla societa’, e conseguentemente dal cittadino) dei sinistri stradali con lesioni a persone. Per il 2016 risulta di poco inferiore ai 3 miliardi di euro. “Il valore di una vita – ha proseguito Bordonali – non e’ certo quantificabile dal punto di vista economico, ma c’e’ la necessita’ di capire come il costo sanitario ricada sulla comunita’ e intervenire per renderlo il meno gravoso possibile. In questa direzione auspico che il Governo possa fare ben di piu’ rispetto a quanto fatto fino ad oggi. L’ultimo finanziamento statale nell’ambito del Piano nazionale della sicurezza stradale risale al 2009 ed e’ stato di soli 31 milioni di euro per l’intero territorio nazionale”.
Decisamente pochi se si considera che negli ultimi 15 anni i costi sanitari degli incidenti sono stimati in 920 milioni di euro. “Senza il nostro intervento – ha concluso – su questo tema sarebbe stato speso quasi 1 miliardo di euro”.


Tabella riferita alla Provincia Monza Brianza

30_11_2017_03

 

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Politica

MILANO – BORDONALI: “I RICHIEDENTI ASILO CI COSTANO 25 MILIONI AL MESE”

MILANO –  “I dati ufficiali relativi alle richieste di asilo analizzate nel 2017 in Lombardia sono agghiaccianti. Su 4.076 casi analizzati dalle commissioni prefettizie, ci sono stati non solo 2.028 dinieghi, ma anche altre 294 persone che hanno fatto richiesta d’asilo e poi hanno fatto perdere le proprie tracce. Di fatto, in Lombardia 57 richiedenti asilo su 100 sono clandestini, mantenuti per anni in hotel, resort e centri accoglienza senza averne diritto”. Lo ha detto Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione presentando i dati 2017 sugli esiti delle richieste d’asilo analizzate dalle commissioni lombarde di Brescia e Milano.”

“Le priorita’ del Governo Gentiloni sono ormai chiare: favorire l’arrivo di immigrati e destinare risorse alle cooperative per l’accoglienza di clandestini. Ormai tutto il mondo – ha aggiunto Bordonali – ha capito che l’Italia sta accogliendo centinaia di migliaia di irregolari. Spagna e Francia chiudono i porti, Malta non accoglie nessuno e anche gli sbarchi in Grecia sono quasi
azzerati. Il nostro esecutivo viene snobbato da tutti. Era questo il piano B di Renzi?”

“Ora in Lombardia – ha concluso Bordonali – sono presenti oltre 23.000 richiedenti asilo. Un costo da 25 milioni di euro al mese. Se il Governo fosse cosi’ generoso anche con i lombardi in difficolta’ avremmo risolto la maggior parte dei nostri problemi”.

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Politica

MILANO – IMMIGRAZIONE : BORDONALI “SITUAZIONE PROFUGHI FUORI CONTROLLO “

MILANO – “Da inizio anno sono sbarcate in Italia 80.000 persone, pari alla popolazione di una citta’ come Varese. La situazione e’ fuori controllo e le promesse di rimpatri fatte dal governo si stanno rivelando aria fritta. Le commissioni italiane nei primi cinque mesi del 2017 hanno analizzato 30.637 richieste d’asilo riconoscendo 17.852 persone che non hanno diritto ad alcuna forma di protezione. Di questi 18.000 clandestini, quanti ne sono stati rimpatriati?”. Lo chiede Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, citando i dati pubblicati dal Viminale sugli esiti delle richieste d’asilo analizzate dal 1 gennaio al 31 maggio 2017.

“La Lombardia e’ come sempre – aggiunge Bordonali – la regione piu’ massacrata dal problema dell’immigrazione. Il governo manda sul territorio lombardo il 14 per cento dei richiedenti asilo presenti in Italia”. L’assessore auspica quindi che tanti nuovi sindaci “si oppongano a questo enorme business e si uniscano all’appello che Regione Lombardia fa al Governo ormai da quattro anni: stop agli sbarchi e al business dell’immigrazione e rimpatri di massa di tutti i clandestini sul modello di quanto realizzato da Roberto Maroni quando era ministro degli Interni. I protocolli per l’accoglienza sbandierati dal ministro Minniti e dai prefetti si stanno rivelando inutili alla prova dei fatti”.

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Cronaca

MILANO- IMMIGRAZIONE IN LOMBARDIA: SALGONO DISOCCUPATI E IRREGOLARI

MILANO – Ieri primo marzo durante il convegno L’IMMIGRAZIONE IN LOMBARDIA è stato presentato il XVI Rapporto dell’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (ORIM) .L’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali ha commentato ‘I numeri certificano che l’immigrazione di massa e’ un problema da risolvere. La Lombardia ospita 1 milione 314 mila immigrati, tra cui circa 96.000 irregolari. Se tra i lombardi il tasso di disoccupazione si attesta intorno all’8 per cento, tra gli immigrati residenti in Lombardia ben 18.1 su 100 risultano inattivi, un dato che tocca la punta del 28.1 per cento tra la popolazione femminile. Il nostro territorio non puo’ permettersi di accogliere altri immigrati, soprattutto i cosiddetti migranti economici’.

STRANIERI SONO 13,1% DELLA POPOLAZIONE – ‘In Lombardia – ha aggiunto Bordonali – i residenti stranieri rappresentano il 13,1 per cento della popolazione, contro l’8,3 nazionale, e in alcune aree questa percentuale raggiunge picchi piu’ elevati, come il 21,5 della citta’ di Milano o il 14,9 della provincia di Brescia. In piena crisi occupazionale non possiamo permetterci di aprire le porte a chi si reca sul nostro territorio per motivi di carattere economico’.

I NUMERI DELL’OSSERVATORIO – Al 1° luglio 2016 l’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicita’ (Orim) stima in 1.314.000 persone il numero degli stranieri presenti in Lombardia e provenienti da Paesi a forte pressione migratoria. Nel periodo che va dal 1° luglio 2015 al 1° luglio 2016 la componente regolare si e’ ridotta di 8.000 unita’, ma a fronte di 50.000 acquisizioni di cittadinanza. La variazione totale comprensiva delle acquisizioni di cittadinanza in Lombardia vede dunque un aumento di 43.600 unita’, inteso come differenza tra gli ingressi nella popolazione e le vere e proprie uscite dal territorio lombardo. Sono inoltre 1.000 in piu’ dell’anno precedente i soggetti irregolari rispetto al soggiorno. Questi ultimi, che gia’ nel biennio precedente erano complessivamente aumentati di 8-9.000 unita’, registrano un ulteriore modesto rialzo che li porta ad attestarsi a poco meno di 97.000; un valore che ripropone il dato del 2012 e a cui corrisponde un tasso (per 100 presenti) del 7,3 per cento.

Sono 894.300 le persone in piu’ rispetto al 2001 (419.700 presenze). La leggera contrazione della crescita e’ da attribuire anche al numero di acquisizioni di cittadinanza italiana da parte degli stranieri. Un fenomeno, questo, che per l’intera regione e’ rapidamente salito dai 26.000 casi del 2013 ai 36.000 del 2014 e ancora ai 46.000 del 2015. La stima per il periodo 1°
uglio 2015 – 1° luglio 2016 e’ di circa 50.000 unita’.

NUMERO DI STRANIERI PER PROVINCIA – Nella tabella vengono riportati il numero degli stranieri presenti in migliaia, il valore percentuale sul totale lombardo e la densità per 1000 abitanti suddivisi per provincia:

– Varese: 78,5/6,0/88,2
– Como: 52,3/4,0/87,2
– Sondrio: 10,2/0,8/56,1
– Milano (di cui): 525,1/39,9/163,5
Capoluogo: 289,2/22,0/214,6
Altri comuni: 235,9/17,9/126,6
– Monza-Brianza: 80,6/6,1/93,0
– Bergamo: 147,0/11,2/132,6
– Brescia: 188,0/14,3/148,9
– Pavia: 66,6/5,1/121,8
– Cremona: 47,2/3,6/131,0
– Mantova: 58,4/4,4/141,6
– Lecco: 30,9/2,4/91,2
– Lodi: 29,7/2,3/129,5

TOTALE Lombardia: 1.314,5/100,0/131,3

DENSITA’ – Nel quadro delle Ats, la piu’ alta densita’ di presenza e’ detenuta dalla Citta’ metropolitana (162,2 stranieri per mille residenti), seguita a breve distanza dalla Ats di Brescia (153,6).

OLTRE 181.000 SBARCHI NEL 2016 – Nel 2016 sono sbarcate nel nostro Paese 181.436 persone, a fronte di 123.600 richieste d’asilo. Tra le 91.102 domande analizzate, lo status di rifugiato e’ stato concesso solo a 4.808 richiedenti (il 5 per cento); altre forme di protezione sono state concesse a 31.852 persone (35 per cento), mentre non hanno ricevuto alcun riconoscimento altri 51.170 richiedenti (56 per cento) a cui vanno aggiunti anche 3.084 irreperibili (4 per cento) che hanno fatto richiesta d’asilo e poi sono spariti nel nulla. Di fatto, tra coloro che non hanno inoltrato richiesta d’asilo e coloro che non hanno ricevuto alcuna forma di protezione, sono ben 112.090 i nuovi clandestini riconosciuti nel nostro Paese solo tra coloro sbarcati nel 2016.

IN LOMBARDIA SOLO IL 7% DI PROFUGHI – Per la Lombardia la situazione e’ ancora peggiore. In termini percentuali, su 10.492 domande analizzate dalle commissioni lombarde, i profughi sono risultati 717 (7 per cento), altre 3.027 persone (29 per cento) hanno ottenuto protezione sussidiaria o umanitaria, mentre i non riconosciuti e gli irreperibili sono ben 6.739, il 64 per cento.
In Lombardia dunque 2 richiedenti asilo su 3 sono clandestini.

LA SCUOLA – Nell’anno accademico 2015/16, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di stranieri iscritti nei suoi atenei, sia pubblici sia privati: 17.868, pari al 24,3 per cento di iscritti stranieri su scala nazionale, con un aumento del 4,1 per cento rispetto all’anno accademico 2014/15.
La stessa situazione si conferma se consideriamo solamente il numero di immatricolazioni: 3.188, ovvero il 24,1 per cento del valore complessivo italiano (+4 per cento rispetto all’anno accademico precedente). Gli atenei piu’ frequentati sono quelli milanesi e, in relazione all’ambito disciplinare, e’ l’area sociale la piu’ scelta, sia per quelli gia’ iscritti stranieri sia per le sole matricole.

IL PRIMATO DELL’EST EUROPA – Rispetto alla macroarea di provenienza i dati al 1° luglio 2016 confermano il primato degli est-europei con 472.000 unita’ (4.000 in meno rispetto a dodici
mesi prima), che precedono gli asiatici, con 335.000 (6.000 in piu’). Il terzo gruppo per importanza, i nordafricani, si caratterizza con 233.000 unita’ e quasi 7.000 in meno rispetto al 2015, ed e’ seguito dai latinoamericani, stimati in 166.000 (2.000 in meno), e dagli ‘altri africani’, la cui consistenza numerica al 1° luglio 2015 e’ valutata in circa 109.000 unita’ (mille in piu’).
In termini relativi gli est-europei detengono il 35,9 per cento del totale – la meta’ del quale (17,4 per cento) riferito alla componente Ue – e segnano un leggero regresso rispetto allo scorso anno (-0,2 punti percentuali), mentre gli asiatici passano dal 24,9 per cento al 25,5 per cento e il loro aumento e’ pressoche’ controbilanciato da una uguale variazione di segno
opposto per i nordafricani che detengono il 17,7 per cento.
Latinoamericani e altri africani restano sostanzialmente fermi, rispettivamente, al 12,6 per cento e all’8,3 per cento.

IL RECORD DELLA ROMANIA, SEGUE IL MAROCCO – Riguardo alle provenienze per singola nazionalita’, le stime al 1° luglio 2016 confermano ai vertici tre Paesi con oltre 100.000 presenti: la
Romania, con 197.000 unita’, il Marocco con 116.000 e l’Albania con 115.000. Tuttavia, mentre la componente romena prosegue nel suo percorso di crescita (+4.000 unita’ negli ultimi dodici
mesi), il Marocco continua il leggero regresso avviato nel 2011, quando aveva toccato la punta massima di 132.000 presenti, e l’Albania subisce una consistente riduzione (ben 7.000 unita’ in meno negli ultimi dodici mesi) scendendo a 116.000 unita’

Trovano spazio anche sei Paesi con almeno 50.000 unita’: l’Egitto, con 91.000 (mille in piu’), seguito dalla Cina con 76.000 (4.000 in piu’), quindi dalle Filippine con 68.000 (senza variazione), dall’Ucraina con 63.000 (+3.000), dall’India con 57.000 (quasi come lo scorso anno) e infine dal Peru’ con 53.000 (quasi 2.000 in meno). Vanno ancora segnalati sette Paesi con un numero di presenze compreso tra 20.000 e 50.000 unita’, nell’ordine: Ecuador (47.000), Pakistan (46.000), Senegal (42.000), Sri Lanka (37.000), Moldova (27.000), Bangladesh (24.000) e Tunisia (21.000).

I NUMERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA
Al 1° luglio 2016 sono presenti 80.600 immigrati pari al 9,3 per cento della popolazione residente. Sono circa 2.700 in piu’ rispetto all’anno precedente (3.300 hanno ottenuto la cittadinanza nel corso dei 12 mesi).
Gli immigrati provenienti dall’Est Europa sono 34.900, 15.300 dall’Asia, 18.000 dall’Africa e 12.400 dall’America Latina. Il numero di immigrati irregolari e’ di 3.000 su un totale di 96.600 presenti in Lombardia.

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Politica

LOMBARDIA: L’ASSESSORE BORDONALI: IMMIGRAZIONE, NOI ABBIAMO GIA’ DATO

MILANO, BRESCIA E BERGAMO TRA LE PROVINCE CON PIU’ STRANIERI
LA DISOCCUPAZIONE E’ ALLE STELLE: OSCILLA FRA IL 16 E IL 25%

MILANO – “I dati del Viminale testimoniano ulteriormente come in materia di accoglienza la Lombardia abbia gia’ dato. Tra le prime dieci province per presenza di stranieri, tre sono in Lombardia e ben due sul podio. Milano e’ prima, Brescia terza e Bergamo quinta. Nonostante questo, il Governo continua a inviare sul nostro territorio migliaia di richiedenti asilo che nella stragrande maggioranza dei casi si rivelano clandestini. E’ lo stesso ministro Alfano a dire che su 94.027 richieste d’asilo analizzate a livello nazionale nel 2016 ben 60.365 sono state respinte“. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, commentando i dati forniti dal ministero dell’Interno.

A MILANO OLTRE 476.600 IMMIGRATI – In totale sono 4.004.376 gli immigrati che soggiornano regolarmente in Italia. Le prime dieci province di soggiorno sono Milano (476.678), Roma (361.486), Brescia (152.884), Torino (131.069), Bergamo (130.009), Firenze (107.931), Napoli (97.244), Vicenza (97.145), Bologna (91.914), Modena (88.415). “Mezzo milione di immigrati a Milano, 150.000 a Brescia e 130.000 a Bergamo – ha aggiunto Bordonali – sono numeri impressionanti. Il territorio lombardo e’ saturo e in un periodo di crisi occupazionale non puo’ accogliere altri immigrati”.

DISOCCUPAZIONE ALLE STELLE – “Tra gli immigrati regolarmente presenti in Lombardia il tasso di disoccupazione tocca il 16,6% e raggiunge addirittura il 26,4% tra la popolazione immigrata femminile – ha concluso Bordonali citando i dati elaborati dall’osservatorio regionale -. Sono fattori che il Governo dovrebbe tenere in considerazione e invece continua a mandare richiedenti asilo in Lombardia. Ormai sono 19.366 nella nostra regione, il 13% del totale nazionale”.