In Consiglio Provinciale il Centro Destra chiede le dimissioni di Alberto Rossi e il Centro Sinistra lo sostiene compatto
Monza- Durante l’ultima seduta del Consiglio Provinziale Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno attaccato il consigliere Alberto Rossi che è anche sindaco di Seregno, per la vicenda del rinvio a giudizio riguardante l’integrazione A2A-AEB. Gli esponenti del Centro Destra hanno chiesto le dimissioni di Rossi . Compatta la reazione del Centro sinistra: secondo il gruppo Brianza Rete Comune si è trattato di “un attacco scomposto e fuori luogo, che ha il sapore di una propaganda tardiva”.
“Un rinvio a giudizio non è una condanna” ha affermato il capogruppo Vincenzo Di Paolo ( nella foto ). “Rossi gode della stima, della fiducia, del sostegno nostro, dei suoi cittadini, della sua città. E ha tutta la legittimità politica per proseguire il suo lavoro in Provincia e come sindaco di Seregno.”
“Il Consiglio Provinciale – ha proseguito Di Paolo – non è la sede per discutere di questioni processuali, giudiziarie o amministrative legate alla vicenda che vede coinvolto il nostro consigliere. Dispiace che le forze di centrodestra abbiano voluto trascinare la discussione su questo piano.”
In una nota stampa il gruppo di centrosinistra afferma: “Non accettiamo lezioni da chi non ha titolarità a parlare di ‘moralizzazione della politica’. Rispediamo al mittente la richiesta di dimissioni e andiamo avanti a lavorare, insieme a Rossi, con serenità e con la forza delle nostre convinzioni.”
La richiesta di dimissioni è stata fatta dalla consigliera provinciale della Lega Elisabetta Viganò ( nella foto a dx ) che così si è espressa : “Alla luce del provvedimento di rinvio a giudizio emesso dalla procura di Monza nei confronti del consigliere Alberto Rossi, siamo uniti nel chiedere che egli faccia un passo indietro, rassegnando le dimissioni da consigliere provinciale.
È fondamentale affrontare il problema della moralizzazione della vita pubblica con serietà e rigore, senza ipocrisie. Non credo ci sia qualcuno in quest’aula disposto a giurare che, di fronte a un fatto simile riguardante l’altra parte politica, non avanzerebbe le stesse richieste che oggi vengono fatte.
Caro consigliere Rossi, non spetta a noi giudicare il motivo del suo processo. Ci auguriamo sinceramente che la sua vicenda si risolva positivamente dal punto di vista umano, poiché comprendiamo bene la pressione e la fatica mentale che questa difficile fase comporta. La nostra richiesta si basa esclusivamente su un alto senso civico, che ci impone di agire come responsabili della nostra amata provincia. Speriamo che lei possa comprendere e accettare la nostra sollecitazione.”