Brianza – 13^ Giornata del Dialetto: “El dialèt l’è mia una roba da vecc ma el lè el coeur de la tradizion”
La Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali che ricorre il 17 gennaio è stata istituita nel 2013 dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli) e festeggia quest’anno la sua tredicesima edizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha fortemente voluto ricordare questa giornata e ha organizzato, in collaborazione con l’Unpli, una cerimonia nell’Aula dei Gruppi Parlamentari.
Fontana: ” Custodire i dialetti è indispensabile per preservare le nostre più autentiche radici identitarie e per trasmettere anche alle future generazioni un’eredità dal valore inestimabile. I dialetti e le lingue locali sono il volto più genuino delle comunità. Facciamo in modo che questo volto continui a sorridere, a raccontare e a insegnare. I dialetti e le lingue locali – ha ancora sottolineato il presidente della Camera – sono molto più di semplici strumenti di espressione. Sono lo specchio delle nostre identità locali, che alimentano il senso di appartenenza alla terra dove viviamo. Sono il riflesso delle nostre radici più profonde, che rafforzano il legame con le comunità di ieri e di oggi. Sono la memoria delle nostre tradizioni e un ponte che collega le generazioni attraverso i secoli. L’Italia è un mosaico di culture e ogni dialetto è una tessera che lo arricchisce giorno dopo giorno. I dialetti raccontano storie di vita, di lavoro, di speranza. E ci ricordano da dove veniamo”.
Il consigliere regionale ( Lega ) Alessandro Corbetta : “La lingua lombarda è l’anima della Lombardia, e se si perde l’anima si perde anche la forza di un popolo. “Parlare in dialetto è una tradizione da difendere e tramandare. Si tratta della Lingua Lombarda, la lingua della nostra terra, dei nostri anziani, la lingua che parla la nostra gente”. “Come dice un vecchio detto lombardo, ‘El dialèt l’è mia una roba da vecc, ma el lè el coeur de la tradizion!’ (Il dialetto non è una cosa da vecchi, ma è il cuore della tradizione) e proprio per questo dobbiamo preservarlo, provare a parlarlo, anche se è difficile, anche se non siamo abituati a farlo. Ma doppiamo sforzarci perché il dialetto è l’anima della nostra terra, della Lombardia, e quando si perde l’anima si perde anche la forza di un popolo”. “La Lingua Lombarda e le sue varianti locali sono un patrimonio culturale che non possiamo perdere”