Cronaca

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SEREGNO – RUBANO CELLULARI MA VENGONO ACCIUFFATI DAI CC

SEREGNO – Allarme nella notte scorsa intorno alle 4 nella centralissima via Garibaldi : i ladri hanno spaccato la vetrina del negozio iFool  e si sono appropriati di alcuni smartphone e di un iPad. L’allarme ha svegliato i residenti che hanno tempestivamente chiamato il 112: alcune gazzelle dei Carabinieri di Seregno e Besana Brianza hanno iniziato a perlustrare  la zona . Dopo pochi minuti i militari hanno individuato i due ladri, italiani, già noti alle forze dell’ordine : uno dei due in uno zaino aveva, oltre alla refurtiva, anche attrezzi da scasso che sono stati sequestrati . La merce rubata è stata restituita al commerciante.

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VIMERCATE – L’8 MARZO “H”OPEN DAY DEDICATO ALLA GINECOLOGIA

VIMERCATE  – L’ 8 Marzo “Festa della Donna”  con un  (H) Open day dedicato alla ginecologia presso   l’ospedale di Vimercate.  L’iniziativa rientra  in quella organizzata da  Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) che di recente ha premiato l’ospedale con  “bollini rosa”. L’8 marzo dalle ore 8,30 alle 13 sarà infatti possibile effettuare un’ecografia transvaginale  con un consulto ginecologico. Le visite saranno gratuite, si svolgeranno ogni 20 minuti e la prenotazione è obbligatoria telefonando al numero 039.6654949 Obiettivo della giornata sarà migliorare la consapevolezza e il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico e in particolare verso i fibromi uterini, tra le patologie ginecologiche benigne più diffuse che colpisce circa 3 milioni di donne nel nostro Paese. Spesso sono diagnosticati nel corso di controlli di routine e in circa la metà dei casi sono asintomatici. Nel restante 50% dei casi sono però responsabili di manifestazioni anche importanti che incidono negativamente sulla qualità della vita delle donne.

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LISSONE – ELENA HA TROVATO UN TETTO DOVE DORMIRE

LISSONE – Per quasi una settimana hanno dovuto dormire in macchina ( leggi ).  Adesso hanno un tetto sopra la testa. Elena Caccialanza, 77 anni ( foto) e una malattia invalidante, e il figlio Massimo Carati, che per diversi giorni sono stati costretti a passare le notti all’addiaccio rannicchiati in una vecchia Fiat Punto, hanno trovato da sabato sera una sistemazione, almeno temporanea, al Centro Botticelli, il pensionato-studentato di proprietà comunale gestito da una cooperativa sociale, da cui se ne erano dovuti andare per morosità.

I due si erano ritrovati per strada per le condizioni di indigenza. Ora una prima soluzione alla loro situazione è arrivata con l’intervento del Comune. «Dopo la segnalazione del Giorno – spiega la sindaca Concetta Monguzzi – ci siamo subito attivati per trovare queste persone. Sapevamo chi fossero perché erano venute qualche giorno prima in municipio per spostare la residenza da Concorezzo a Lissone: per ottenerla però occorre dimostrare di avere un punto di riferimento in città. All’inizio, nella loro richiesta non avevano potuto indicare nessun punto di riferimento a Lissone; poi ne hanno presentato uno e quindi nei giorni scorsi l’anagrafe ha assegnato loro la residenza in via delle Meteore, che è l’indirizzo attribuito ai senza dimora presenti in città. Sabato li abbiamo cercati e sono stati trovati a casa di amici». Così la signora Elena è stata accompagnata al Centro Botticelli, dove è stata raggiunta dal figlio. «Io stessa l’ho accolta al Botticelli, per assicurarmi che trovasse posto», racconta la sindaca. Intanto i servizi sociali hanno iniziato a prendere in esame più nel dettaglio la situazione. «Sono cittadini di Lissone da pochi giorni, e quindi non li conosciamo bene», sottolinea Monguzzi.

Intanto è partita la gara di solidarietà. Diverse persone hanno contattato la nostra redazione monzese. Il primo è stato Massimiliano G. che da Modena, leggendo il nostro giornale, ha raccolto l’appello: «Mi capita di venire spesso a Milano e sentendo questa triste storia mi sono sentito in dovere di fare qualcosa – ha spiegato –. Ho dato la massima disponibilità a sistemarli a mie spese in un albergo per alcuni giorni in attesa che le strutture preposte trovino loro un alloggio adeguato. In momenti così difficili le persone hanno bisogno di sapere che non sono sole». Difficile accettare che una donna di 77 anni, affetta da doppia embolia polmonare e quindi bisognosa di cure e di un ambiente caldo, debba dormire in auto in queste freddissime giornate solo perché non riesce a fronteggiare i costi dell’alloggio: «Vogliamo pagare – ribadisce il figlio Massimo Carati – come abbiamo sempre fatto. Non vogliamo gravare sulle spalle di nessuno. Ma per farlo mi serve un lavoro. Con una occupazione stabile il futuro mio e di mia mamma sarebbe sicuramente più roseo».

( fonte Gigi Baj e Fabio Luongo – Il Giorno )

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CERIANO – NONNETTO MANDA UN PROIETTILE AL VICINO ” RIVALE”

CERIANO LAGHETTO – L’altro giorno un 64enne ha chiamato i Carabinieri denunciando che qualcuno gli aveva recapitato un proiettile nella casella della posta . Una pattuglia dei Carabinieri non hanno faticato molto ad individuare colui che aveva lanciato l’ esplosivo messaggio di avvertimento: si tratta di un 80enne già protagonista in precedenza di continue liti condominiali  con il vicino  e di cui i militari erano già a conoscenza . Entrati nella casa del ” nonno ” i militari hanno trovato una pistola  a salve di calibro compatibile con il proiettile lasciato come avvertimento e anche un tirapugni. L’anziano  è stato denunciato per possesso ingiustificato di armi e disturbo della quiete pubblica poichè in precedenza aveva sparato colpi di pistola in aria che avevano terrorizzato il vicinato .

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VIMERCATE – PICCHIA LA MOGLIE MENTRE GUIDA: ARRESTATO UN TUNISINO

VIMERCATE – L’episodio è successo ieri domenica mattina,  lungo l’autostrada  A4 nella corsia ovest direzione Milano:  un 36enne di origine tunisina a bordo di un’auto diretta verso Milano ha cominciato a picchiare la moglie, una 50enne  italiana di professione insegnate. La coppia aveva trascorso la nottata in compagnia di amici a Dalmine e stava facendo ritorno a casa a Saronno . Mentre il marito malmenava la moglie che era al volante, l’auto sbandava pericolosamente tra le corsie e qualcuno ha avvisato la Polstrada. Giunti ad Agrate la moglie è riuscita a scendere dall’auto e a fuggire mentre gli agenti sono intervenuti  per fermare l’uomo . La poveretta invece ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari di Niguarda a causa delle ferite e delle contusioni riportate; l’energumeno è finito in carcere per maltrattamenti e lesioni gravi .
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MONZA – RAGAZZA AGGREDISCE CONTROLLORE E INSULTA POLIZIOTTI

MONZA – Ieri domenica 25 febbraio una pattuglia della Polizia ha denunciato una 21enne residente in città insieme ad 20enne peruviano, regolarmente in Italia, anche lui residente in città e un 23enne originario dell’Equador regolare e residente a Cologno Monzese . L’accusa per il terzetto è resistenza, oltraggio, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. I giovani erano stati segnalati da un controllore in servizio su un convoglio della linea Milano-Sondrio che era stato pesantemente insultato e poi aggredito nel momento che aveva richiesto i titoli di viaggio . La volante della Polizia ha rintracciato i tre che attendevano un autobus in piazza Castello e alla richiesta dei documenti i ragazzi hanno risposto con insulti nei confronti dei militari .

(foto di archivio )

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LOMBARDIA – ALLERTA METEO: RISCHIO NEVE FINO ALLE 12 DI DOMANI

MILANO – La Sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia ha emesso una comunicazione, la numero 21, di ordinaria criticita’ (codice giallo) per rischio
neve dalla mezzanotte sulle zone omogenee NV-01 (Valchiavenna, provincia di Sondrio), NV-02 (Media-Bassa Valtellina, provincia di Sondrio), NV-03 (Alta Valtellina, provincia di Sondrio), NV-04 (Prealpi varesine, provincia di Varese), NV-05 (Prealpi comasche e lecchesi, province di Como e Lecco), NV-06 (Prealpi bergamasche, provincia di Bergamo), NV-07 (Valcamonica, provincia di Brescia), NV-08 (Prealpi bresciane, provincia di Brescia), NV-09 (Fascia collinare dell’Oltrepo’ pavese, provincia di Pavia), NV -10 (Brianza, province di Como, Lecco, Monza e Varese), N-12 (Alta pianura bergamasca), NV-14 (Alta pianura bresciana), N-19 (fascia collinare Oltrepo’ Pavese) e NV-20 (Appenino pavese, provincia di Pavia).

IL METEO – Domani, lunedi’ 26 febbraio, sono attese deboli precipitazioni nevose prevalentemente sulla fascia prealpina e la media-bassa Valtellina, in attenuazione e graduale esaurimento dalle prime ore pomeridiane sulla parte occidentale dei rilievi e dell’alta pianura Varesina, persistenti ma sempre di debole entita’ sulla parte centro orientale dove gli accumuli maggiori toccheranno al massimo i 5 cm o localmente poco oltre. Non si escludono deboli nevicate ma senza accumuli significativi, anche sui settori pedemontani e parte della pianura centro orientale. Si conferma il brusco calo termico previsto a partire dalla giornata odierna e per tutti i giorni successivi della settimana, con probabilita’ di forti gelate notturne a tutte le quote e formazione di ghiaccio al suolo.
EFFETTI AL SUOLO – E’ confermato che le problematiche principali per rischio neve sono legate soprattutto a possibili difficolta’ e rallentamenti del traffico stradale e ferroviario. A causa del freddo crescente non si possono escludere problemi anche sulla fornitura di servizi essenziali (elettricita’, acqua e gas). Al momento non si registrano segnalazioni e tutte le strutture di competenza sono attive. La situazione e’ monitorata e sotto controllo.

Su tutto il territorio regionale, anche se i quantitativi di neve saranno contenuti o assenti, si conferma la possibile formazione di ghiaccio al suolo e sul manto stradale, in particolare a partire dalle notte tra domenica 25 febbraio e lunedi’ 26 e per i giorni successivi.
Si chiede pertanto ai sistemi locali di protezione civile di porsi e/o mantenersi in una fase operativa di attenzione, cioe’ di predisporre il sistema locale alla pronta attivazione di azioni di contrasto in caso di necessita’, congruenti a quanto previsto nella pianificazione di emergenza, per la sicurezza della circolazione del traffico sulle strade e la riduzione dei rischi connessi.
Qualsiasi modifica sulle previsioni meteo verra’ tempestivamente comunicata.

INDICAZIONI OPERATIVE – La Sala operativa chiede di segnalare con tempestivita’ eventuali criticita’ che dovessero presentarsi sul proprio territorio in conseguenza del verificarsi dei fenomeni previsti, telefonando al numero verde della Sala operativa di Protezione civile regionale: 800.061.160 o via mail all’indirizzo cfmr@protezionecivile.regione.lombardia.it.

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LISSONE – MADRE ( 77 ANNI ) E FIGLIO DORMONO IN AUTOMOBILE

LISSONE – Costretta a dormire all’addiaccio, rannicchiata sul sedile posteriore di una vecchia Fiat Punto, nostante una grave malattia invalidante che l’affligge ormai da parecchi anni. Un’incredibile storia quella di Elena Caccialanza, 77 anni originaria di Lodi ma da tempo residente in Brianza assieme al figlio Massimo Carati con il quale condivide questi momenti di estrema indigenza. Due bravissime persone che con grande riservatezza e dignità cercano di sbarcare il lunario. Da quasi una settimana mamma e figlio sono costretti a dormire in macchina dopo essere stati scacciati per morosità dal centro residenziale di via Botticelli a Lissone.
«Purtroppo – ha dichiarato Massimo Carati – non siamo riusciti a fronteggiare il debito che si era accumulato negli ultimi mesi. Il direttore ci ha posto delle scadenze che non potevamo sottoscrivere e così ci siamo ritrovati per strada. La mia più grande preoccupazione è la mamma che ha subito una doppia embolia polmonare e che quindi ha bisogno di cure, medicine e soprattutto di un ambiente caldo dove riposare. L’automobile non è certo la soluzione migliore».

Appartenenti a due famiglie lombarde doc, Elena Caccialanza e Massimo Carati chiedono un tetto sotto il quale potere dormire tranquilli: «Abbiamo sempre pagato fintanto che lavoravo. Oggi possiamo contare solamente sulla minima pensione di reversibiltà di mia mamma. Settecento euro che servono solo per pagare le medicine assai costose e l’unico pasto che possiamo permetterci nell’arco della giornata».

I guai per Elena e Massimo sono iniziati nel 2015 quando furono costretti a lasciare il piccolo appartamento in affitto dove abitavano a Concorezzo. Massimo aveva un lavoro come custode addetto alla sicurezza. Una occupazione sfumata a causa della chiusura della ditta dove lavorava: «Inizialmente i servizi sociali del comune ci hanno trovato una sistemazione provvisoria presso alcuni ostelli di Monza. Poi mia mamma, a causa della malattia, è stata ricoverata in una struttura a Casalbeltrame presso Novara ed io ho resistito dormendo in auto. Raccimolavo qualche soldo grazie ad una borsa di lavoro regionale come informatico a 300 euro mensili. Nel luglio scorso mia mamma è stata dimessa ed è tornata a vivere con me. Il comune di Concorezzo ci ha pagato i primi due mesi al centro di via Botticelli a Lissone. Per alcuni mesi abbiamo regolarmente pagato i 720 euro mensili . Purtroppo mia mamma è caduta procurandosi la frattura di una gamba. I pochi soldi che avevamo se ne sono andati per l’acquisto delle costose medicine e per la riabilitazione».

Anche la burocrazia sta mettendo i bastoni tra le ruote : «Ci siamo rivolti al comune di Lissone – ha affermato l’uomo alla disperata ricerca di un lavoro – in attesa del cambio di residenza. I servizi sociali ci hanno risposto che ci vuole del tempo prima che possano prenderci in carico. Anche la possibilità di andare a dormire in un dormitorio ci sta creando problemi perchè bisogna aspettare i tempi burocratici delle vaccinazioni obbligatorie. Intanto non sappiamo proprio dove andare a dormire».

Quella di mamma Elena e del figlio Massimo non è che la punta emergente di una povertà che anche in Brianza si sta allargando a macchia d’olio. Si fa un gran parlare degli aiuti giustamente distribuiti agli immigrati ma con altrettanta equità bisognerebbe provvedere alle necessità di tante altre persone che, certamente con minore visibilità, sono costrette a chiedere aiuto per superare un momento di grave difficoltà. In questi casi i servizi sociali non possono certo trincerarsi dietro le carte e la burocrazia ma dimostrare tutta la loro incisività a risolvere l’emergenza.
( fonte: Il Giorno –  di Gigi Baj )

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SEREGNO – ARRESTATO MENTRE VENDE UNA DOSE; PROCESSATO PER DIRETTISSIMA

SEREGNO – I Carabinieri hanno arrestato nel parcheggio del supermercato Iperal di via Fermi  un 39enne mentre cedeva una dose di cocaina  ad uomo, noto come assuntore di droga . Nell’auto del pusher i militari hanno rinvenuto altri otto grammi di sostanza stupefacente . Nella successiva perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno trovato altri 40 grammi di droga oltre al materiale per il confezionamento e ottomila euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Il pusher tratto in arresto è stato processato per direttissima presso il Tribunale di Monza .

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DESIO – CONDANNATO A 7 ANNI LO STUPRATORE DELL’EX PALAZZO DEL MOBILE

DESIO –   Sette anni di reclusione per il 22enne marocchino che ha violentato una 17enne all’interno dell’ex Palazzo del Mobile ( leggi ) . È la sentenza decisa dal giudice del Tribunale di Monza Emanuela Corbetta nel processo con il rito abbreviato per il giovane, irregolare in Italia, con precedenti per violazione delle leggi sull’immigrazione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e reati contro il patrimonio, arrestato il 30 agosto scorso dai carabinieri. Le accuse sono violenza sessuale e rifiuto a fornire le proprie generalità.

Il giudice ha anche riconosciuto una provvisionale sul risarcimento dei danni di 20mila euro per la vittima, di origine italo – marocchina e di 5mila euro per la mamma, che si è costituita parte civile con la figlia, entrambe rappresentate dall’avvocato Raffaella Garolla. L’imputato, un ragazzino scappato da un’aspettativa di vita di miseria nelle campagne del Marocco e arrivato in Brianza a vivere di espedienti, è già detenuto in carcere dall’arresto. Ad identificarlo la denuncia della minorenne, che ha raccontato di essere stata abusata sotto la minaccia di un coltello. La 17enne aveva conosciuto il 22enne, che si trovava in compagnia di tre connazionali alla stazione di Monza.

I ragazzi le avevano proposto di seguirli fino a Desio per farle visitare il “mostro” abbandonato di piazza Giotto che era diventato la loro casa. Il quartetto ha preso il treno fino a Desio e ha raggiunto l’ex Palazzo dell’Arredamento, dove però il 22enne si è appartato da solo con la minorenne e, sotto la minaccia di un coltello, ha abusato di lei più volte. Solo grazie a un momento di distrazione del suo aguzzino, la ragazza è riuscita a scappare e chiedere aiuto. “Hanno tentato di violentarmi”, aveva detto la minorenne suonando ad alcuni residenti della zona, che avevano chiamato i carabinieri. Inizialmente la 17enne, per vergogna, aveva raccontato di un tentativo di violenza sessuale ma poi, messa alle strette dall’esito degli ulteriori accertamenti e rassicurata sulla opportunità di raccontare con precisione l’accaduto, aveva confessato che gli abusi erano stati consumati e anche ripetutamente. In un blitz notturno i carabinieri avevano scovato all’interno dell’edificio 6 stranieri. Compreso il 22enne, che si era rifiutato di consegnare i documenti per non farsi identificare, ma era stato riconosciuto dalla vittima. ( fonte  STEFANIA TOTARO – Il Giorno )

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