SEREGNO – QUALE FUTURO PER LO STORICO “CINEMA ROMA ” ?
SEREGNO – Con la proiezione di venerdì scorso del film documentario dal titolo “Il fiume ha sempre ragione” la cooperativa Controluce ha informato la cittadinanza sullo stato dell’arte circa la minaccia di chiusura che incombe sullo storico cinema. Abbiamo intervistato l’architetto Ivano Barison seregnese con studio a Meda che ha presentato la relazione tecnica consegnata alla Soprintendenza al fine di ottenere il riconoscimento del cinema Roma quale “sala storica di interesse culturale” ai sensi della direttiva emanata dal Ministro per i beni culturali in data 26/08/2014 e della legge sul riordino del settore cinema e audiovisivi. Il cinema Roma iniziò la sua attività nel 1924 e per tutto il ventennio osò con coraggio le sue proiezioni “disobbedienti”. Sempre l’architetto Barison ha presentato lo studio di fattibilità che prevederebbe la ristrutturazione dell’intero corpo di fabbrica con la creazione di una seconda sala di proiezione più piccola, una biblioteca del cinema, uno spazio bar e ristorante e una serie di sale destinate a uffici e attività culturali. Uno ottimo progetto di rinascita per il cinema cittadino che naturalmente non trova concorde la proprietà dell’immobile, la società A3 Immobiliare & investimenti, che, a dispetto della sentenza di primo grado ( leggi ) con cui è stata ritenuta applicabile la durata del contratto di otto più otto anni anziché i sei più sei, ha presentato ricorso contro la sentenza stessa e ha rinnovato la procedura di sfratto. In un passato recente, all’epoca dell’amministrazione di Giacinto Mariani, era stato chiesto di porre all’interno del Pgt cittadino il vincolo di destinazione dell’area e l’osservazione presentata dalla proprietà era stata respinta. Successivamente però non ci sono i stati i promessi incontri tra le parti e oggi l’assessore alla cultura e vice sindaco ovvero lo stesso Giacinto Mariani, pare non prenda più in carico la questione della chiusura del locale, tutt’altro che scongiurata. Ai tanti seregnesi e non, utenti dello storico cinema, non rimane che sperare nel vincolo della soprintendenza che potrebbe indurre la proprietà a valutare l’eventuale vendita dell’immobile. ( Anna Migliaccio )
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