SEREGNO – CELEBRATA LA GIORNATA DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE
SEREGNO – E’ stata celebrata domenica 4 novembre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate nel centenario della fine della Grande Guerra. Il sindaco Alberto Rossi nel suo discorso ha sottolineato come ” La lezione che ci viene da quell’epoca è l’importanza della pace, da non dare mai per scontata, ma da coltivare ogni giorno.”.
Il primo cittadino ha ricordato che ” i numeri della Grande Guerra fanno ancora impressione, a distanza di 100 anni: 64 milioni i soldati coinvolti, 9 milioni i caduti, 21 milioni i feriti di cui 8 con mutilazioni permanenti, 8 milioni di civili morti in tutta Europa. Per l’Italia, dopo l’ondata di entusiasmo per la vittoria, iniziò la conta dei danni che certamente non si limitavano solo alle vittime da piangere. Il bilancio fu tragico: circa 650 mila morti, 450 mila mutilati e tre milioni di reduci a cui l’esperienza della trincea aveva lasciato cicatrici psicologiche indelebili. Il Paese era allo stremo per le spese belliche sostenute e l’economia tardava a rimettersi sulla carreggiata di un percorso di pace. Pure una città come Seregno, allora di circa 15.000 abitanti, pagò un tributo altissimo in termini di vittime: numeri alla mano, possiamo dire che non vi fu famiglia che allora non pianse un marito, un padre, un fratello o un figlio caduto o disperso in guerra ” .
” Il centenario della prima guerra mondiale – ha continuato Rossi – deve andare ben oltre una retorica o un nazionalismo che, se fini a se stessi, rischiano di essere vuoti, quando non addirittura fuorvianti, in certe degenerazioni o strumentalizzazioni. Dopo un secolo si continua a celebrare tale anniversario e lo si fa, legittimamente, con profondo senso del dovere e di riconoscenza. È importante, infatti, tenere viva la memoria del 4 novembre e soprattutto tenere alta la bandiera tricolore del nostro Paese rendendo omaggio a quanti si sacrificarono per garantirci un futuro di libertà e di democrazia. È, prima di tutto, un appuntamento che deve unire, e non essere elemento di divisioni, appartenenze, preferenze, al di là di qualsiasi colore politico. È oggi, va ricordato prima di qualsiasi altra cosa, la giornata dell’unità nazionale” .
” È dunque – ha concluso il sindaco – dovere morale, etico e culturale dall’alto e dal basso, delle Istituzioni ma anche dei cittadini, come singoli o in forme associative, aprirsi al confronto pacifico e costruttivo e porsi in una condizione di ascolto, di comprensione, di ragionevole compromesso. Un compromesso da intendersi non come decisione al ribasso, ma come sintesi efficace di più contributi e apporti dove la pluralità di pensieri e opinioni non diventi motivo di ostacolo bensì leva per il cambiamento e per il miglioramento.
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