Cronaca

LA GUERRA DEI RIFIUTI: A2A E AMSA CONTRO GELSIA AMBIENTE

I due colossi contestano l’accordo tra la società seregnese  e i 23 Comuni brianzoli

A2A e AMSA hanno presentato ricorso al Tar contro la «gara a doppio oggetto», ossia la procedura «per la selezione di uno o più soci privati di minoranza della società Gelsia ambiente srl, con contestuale affidamento di specifici compiti operativi». Per i non addetti ai lavori una gara “a doppio oggetto” è quella con cui, nell’ambito di una medesima procedura di aggiudicazione, si sceglie il socio privato e si affida alla società – resa “mista” con l’ingresso del nuovo partner operativo, o costituita come tale fin dall’origine – un determinato servizio (nella specie: quello di igiene urbana) “. A2A e Amsa, tramite gli avvocati Vito e Alberto Salvadori di Brescia contestano che nelle delibere di consiglio comunale approvate dai 23 comuni ( Albiate, Besana Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Briosco, Cabiate, Carate Brianza, Cogliate, Desio, Giussano, Limbiate, Misinto, Renate, Rovello Porro, Seregno, Seveso, Sovico, Triuggio, Varedo, Veduggio con Colzano, Verano Brianza. ) sia scritto di «assegnare a Gelsia Ambiente il compito di espletare un’unica gara ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato di Gelsia e per l’affidamento ad essa del servizio di igiene urbana, e di affidare alla società mista, subordinatamente all’aggiudicazione della gara a doppio oggetto e all’individuazione del socio privato per una durata di 10 anni». Il punto che più interessa i ricorrenti è quello di natura economica: dall’analisi del valore complessivo della produzione di rifiuti dei 23 Comuni per l’anno 2016 la cifra che Gelsia Ambiente introiterebbe ammonta a 23, 84 milioni di euro. Un valore più o meno costante anche negli anni successivi: somme che Gelsia percepirebbe grazie al 100% degli affidamenti dei 23 enti locali e che  – che secondo i ricorrenti – Gelsia Ambiente toglierebbe dal mercato dei rifiuti ed incamererebbe in affidamento diretto. In sintesi Gelsia avrebbe sottratto dal mercato di riferimento una rilevantissima quota di servizi pubblici d’igiene ambientale, per poi affidarli, in
spregio alla concorrenza. Massimo Borgato, presidente di Gelsia Ambiente si mostra fiducioso e dichiara che i 23 comuni si presenteranno uniti davanti al tribunale certi della bontà della correttezza del percorso svolto.

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