“Proseguo il mio lavoro con tutta la determinazione possibile, l’impegno e l’amore che ho per questa comunità ” scrive il sindaco Alberto Rossi
Seregno – Il sindaco Alberto Rossi ha affidato ai social il suo commento dopo aver appreso di essere stato rinviato a giudizio per la nota vicenda dell’integrazione A2A-AEB
” Uno bravo nella comunicazione avrebbe avuto questo post pronto da settimane per uscire subito, perché la verità è che me lo aspettavo eccome questo rinvio a giudizio, insieme alle altre persone nella vicenda.
Invece mi ritrovo qui a non saper bene che scrivere.
Sì, certo, “Ho fiducia nella giustizia” e “Sono certo di chiarire la mia posizione in fase di dibattimento”: ma quel post potrebbe farlo un programma di intelligenza artificiale al posto mio.
Forse l’unica cosa interessante c’entra con la fatica che ho nel rispondere in queste ore alla gente che mi chiede: “Come stai?”. E la fatica nel rispondere nasce dal fatto che ci sono sensazioni molto diverse.
Quelle del primo gruppo, diciamo così, stanno tra il dispiacere, l’amarezza e l’arrabbiatura, e si raggruppano attorno al pensiero di vivere una situazione assurda e profondamente ingiusta. Perché finchè avrò fiato ribadirò che ogni decisione che questa Amministrazione ha preso è stata fatta solo ed esclusivamente nell’interesse della nostra comunità, avvalendosi in ogni passaggio di esperti e tecnici fra i più riconosciuti. Perchè ci può essere una critica per una decisione che non si condivide, o per un problema che non si riesce a risolvere… ma il solo pensare che qualcuno possa credere che non si sia agito onestamente su qualcosa rischia di mandarmi ai matti. E queste sensazioni ti fanno anche chiedere che senso ha, e se ne vale la pena cimentarsi con la gestione della cosa pubblica sacrificando tanto di quel tempo togliendolo a tua moglie e ai tuoi bimbi che crescono.
Poi c’è un secondo gruppo di sensazioni. Quelle che nascono dalla totale certezza di essere in pace con la tua coscienza, di sapere quello che hai fatto e che non hai fatto. Di avere finalmente, dopo più di tre anni di silenzio sulla vicenda, la possibilità e la voglia, parecchia, di poter iniziare a raccontare la nostra versione dei fatti, argomentando ampiamente rispetto a quanto avvenuto, certo che i fatti per i quali vengo accusato non sussistano, e che la verità possa emergere al meglio.
Questo gruppo di sensazioni si aggrappa anche alla forza e al supporto che mi danno le persone che ho intorno, a tutti i livelli, che non hanno mai dubitato un secondo di me o hanno puntato il dito per un mezzo distinguo, dal primo giorno di questa vicenda, a quando mi hanno chiesto di ricandidarmi pur sapendo che potevamo arrivare a questo scenario, fino ad oggi. Non posso che essere grato e un po’ commosso per questa vicinanza totale, e affatto scontata.
Siamo una squadra e un gruppo unito, coeso, che nei limiti del contesto e delle cose che si riescono e non si riescono a fare non ha alcun altro interesse che provare a rendere un po’ più bello il vivere insieme nella nostra comunità. Sapendo che ogni giorno, tra le mille fatiche, un piccolissimo pezzetto di bene per la nostra Città lo si porta a casa.
E allora per questo ne vale la pena, e affronto questa oggettiva fatica con il supporto della mia famiglia, della mia squadra, di tanti cittadini che nella quotidianità mi fanno sentire il proprio sostegno. E allora per questo, come avevo già avuto modo di dire, proseguo il mio lavoro con tutta la determinazione possibile, l’impegno e l’amore che ho per questa comunità.“