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SEREGNO – ANZIANA DIMENTICA UN PENTOLINO SUL FUOCO : INTERVENGONO IN FORZE I VIGILI DEL FUOCO

SEREGNO – Nella tarda mattinata di oggi 19 novembre, in via Magenta nel condominio posto al civico 25 alcuni residenti hanno visto uscire del fumo nero  da un appartamento situato al  primo piano e hanno chiamato i soccorsi .  Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco di Seregno e Desio, oltre ai volontari di Lazzate. Le vie circostanti l’immobile  sono state chiuse per permettere l’intervento dei soccorsi . I Vigili del fuoco hanno raggiunto dall’esterno  l’appartamento al primo piano e sono entrati da una  finestra. L’appartamento era già saturo di fumo a causa di un pentolino che l’anziana che vive all’interno, aveva dimenticato sul piano di cottura a gas . Fortunatamente la donna non era in casa  e una volta diradato il fumo i pompieri non hanno riscontrato danni all’edificio .

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SEREGNO – “SEREGNOPOLI BIS ” IL GIP: NIENTE ARRESTI PER IMPRENDITORI E POLITICI

SEREGNO  – Per l’inchiesta Seregnopoli bis sulla corruzione nell’urbanistica la Procura di Monza chiede il carcere per gli imprenditori e gli arresti domiciliari per gli ex sindaci. Ma la gip lascia tutti a piede libero, ritenendo che non sussistano le esigenze cautelari e, in un caso, neanche i gravi indizi di colpevolezza. E i pm potrebbero rispondere con un ricorso in appello per recuperare gli arresti. L’ex sindaco di Seregno Giacinto Mariani e il suo successore Edoardo Mazza sono nuovamente finiti sotto le accuse della magistratura monzese a vario titolo per corruzione e abuso d’ufficio. Con loro appaiono, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Pierangela Renda, anche gli imprenditori Giorgio Vendraminetto, 78 anni, Emilio Giussani, 67 anni e Maurizio Schiatti, che di anni ne ha 80 tondi. Il quinto indagato è il defunto Calogero Grisafi, il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Seregno che si è tolto la vita nel 2015. I pm Salvatore Bellomo (già titolare dell’inchiesta dei carabinieri di Desio e Milano che nel 2017 ha portato a 27 misure cautelari tra cui gli stessi Mazza e Mariani e l’imprenditore Antonino Lugarà) e Michela Versini hanno chiesto il carcere per Vendraminetto e Giussani e i domiciliari per Mariani, Mazza e Schiatti. Nel mirino , per quanto riguarda Vendraminetto e Mazza, il centro poliambulatoriale di via Colzani e il Piano Par1 relativo a via Formenti. Per la gip le indagini “hanno evidenziato come effettivamente nel corso degli anni 2011-2015 Grisafi e Mazza abbiano compiuto un reiterato mercimonio del bene pubblico, asservendosi completamente agli interessi di Vendraminetto”.   

L’unica misura degli arresti domiciliari è stata decisa dalla gip per un argentino di Seregno accusato in merito a presunte pratiche illegittime per ottenere la cittadinanza italiana

( fonte Il Giorno – Stefania Totaro )

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SEREGNO – UBRIACO, SENZA PATENTE E SU UN’ AUTO RUBATA: CARABINIERI FERMANO E DENUNCIANO UN GIOVANE

SEREGNO –  Erano circa le due di notte del fine settimana  quando  i  Carabinieri, nel corso del servizio di pattugliamento notturno, hanno fermato una Lancia Y condotta da un cittadino italiano 30enne nato e residente a Vimercate. I militari sono stati allertati da alcune chiamate  pervenute al 112 che segnalavano il transito di un veicolo che percorreva a forte velocità le strade del quartiere Crocione.
Il fermato, privo di patente e  in evidente stato d’ebrezza, è stato condotto in caserma dove, dopo ulteriori verifiche, è risultato che il mezzo sul quale  scorazzava per le vie del Crocione, era stato rubato qualche ora prima, a Milano in zona Comasina ad un 86enne milanese. Il 30enne, che ha rifiutato di sottoporsi all’accertamento etilometrico, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione,   guida senza patente e sotto l’effetto di sostanze alcoliche e violazione del D.p.c.m. 3 nov 2020, avendo effettuato uno spostamento personale non giustificato da comprovate esigenze lavorative fra le ore 23  e le ore 05.

Pare che lo stesso individuo si sia reso colpevole anche di numerosi danneggiamenti ad autovetture parcheggiate lungo le vie del quartiere . Su questo sta indagando la Polizia Locale .

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SEREGNO – IL COVID DIMEZZA GLI AGENTI DELLA POLIZIA LOCALE. CHIUSO IL BOCCIODROMO DEL PARCO

SEREGNO – Ranghi dimezzati tra gli agenti della Polizia Locale : tra contagi e isolamenti fiduciari metà del personale non è operativo. ” Esiste una reale difficoltà ad effettuare tutti i servizi – dichiara  il comandante, Maurizio Zorzetto –  Con il personale ridotto al lumicino è difficile svolgere oltre alle attività ordinarie  i controlli delle attività commerciali e della circolazione stradale,  verificare il rispetto delle normative statali e delle ordinanze regionali contro la diffusione del contagio da coronavirus. “Ad aprile – continua il Zorzetto – il comando  era rimasto pressoché integro e molte attività produttive, oltre alla scuola, erano chiuse. Invece in questo lockdown buona parte delle attività è rimasta in esercizio e i controlli da effettuare sono numerosi”. Comunque per quanto verificato dalle pattuglie in servizio è risultato che la quasi totalità dei cittadini iutilizza  la mascherina. Durante i controlli serali  la città appare quasi totalmente deserta, vista la chiusura di bar e ristoranti. ”.

Tra i più indisciplinati pare che risultino i cittadini anziani “che a casa non ci vogliono proprio restare”. Dopo numerosi richiami a persone che creavano assembramenti anche il bocciodromo del parco della Porada è stato chiuso.

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MONZA – ASSUMEVANO ANCHE MINORENNI APPROFITTANDO DEL BISOGNO : ARRESTATI 3 ROMENI

MONZA – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brescia, nel tardo pomeriggio di ieri 16 novembre, in Monza, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto disposto dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di tre uomini di origine rumena accusati, in concorso tra loro, di avere reclutato, assunto e impiegato manodopera costituita da lavoratori sia maggiorenni che minorenni, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno poiché tutti provenienti da regioni povere della Romania. L’arresto dei tre uomini da parte dei Carabinieri ha rappresentato solo la fase conclusiva di una articolata attività di indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza nella persona del Sostituto Procuratore , che ha consentito di ottenere importanti risultanze investigative ed un conseguente grave quadro indiziario nei confronti dei tre fermati, rispettivamente di 50, 26 e 24 anni, i quali – all’interno di un terreno agricolo occupato abusivamente, nella zona industriale di Usmate Velate (MB) – svolgevano illecitamente attività di raccolta, smaltimento, assemblaggio, recupero e rivendita di “pallet”, avvalendosi di manodopera irregolare.

L’articolata indagine ha avuto origine proprio dalla denuncia di due giovani lavoratori rumeni, uno dei quali minorenne, reclutati dal paese di origine e costretti a lavorare incessantemente senza retribuzione, sotto minaccia e violenza fisica. I due, esasperati dalle pessime condizioni in cui versavano da mesi, nel luglio del 2020 sono fuggiti alla ricerca di aiuto e sono approdati un mese più tardi alla caserma dei Carabinieri di Piazza Brusato a Brescia, anche grazie al supporto fornito loro da una connazionale.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di identificare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle attività illecite, che partivano dal reclutamento di giovani lavoratori – spesso minorenni – in Romania, e li conducevano successivamente in Brianza, dove venivano impiegati nell’area in questione, in condizioni di evidente sfruttamento. I componenti del sodalizio, che approfittavano impietosamente dello stato di bisogno in cui versavano i giovani lavoratori, potevano contare su una vera e propria rete di contatti che garantivano protezione ed adeguati rifugi per coloro che dovevano affrontare il “viaggio della speranza” per giungere in Italia.

Le attività svolte dai Carabinieri, di concerto con l’A.G. titolare del fascicolo d’indagine, hanno consentito anche di porre in luce le modalità di sfruttamento dei lavoratori, costretti ad accettare retribuzioni del tutto sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, anche in considerazione dell’orario lavorativo imposto, che non prevedeva risposi o permessi ma solo una breve pausa che veniva concessa per la consumazione del pasto.

Per riscontrare quanto emerso dalle indagini, sin dalle prime luci di ieri i Carabinieri di Brescia effettuavano una lunga perquisizione all’interno dell’area produttiva in questione, come detto in zona industriale di Usmate Velate, nel corso della quale – grazie anche al supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza e dei reparti speciali dell’Arma quali il Nucleo CC Ispettorato del Lavoro di Brescia, il Nucleo Operativo del Gruppo CC Tutela del Lavoro di Milano, il Nucleo CC Antisofisticazioni e Sanità di Milano e il Nucleo CC Cinofili di Casatenovo (LC), oltre che di personale dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza – è stato possibile appurare anche le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti a lavorare ben 13 uomini e donne rumeni, tutti giovanissimi e 4 dei quali minorenni, oltre alle degradanti condizioni psico-fisiche in cui versavano, costantemente controllati, sorvegliati e talvolta vittime di minacce e violenza fisica. Grazie all’intervento dell’Arma i giovani lavoratori sono stati finalmente “liberati” ed i minorenni affidati a parenti o ai servizi sociali competenti.

Nel corso delle attività sono state accertate violazioni amministrative a carico dei tre fermati per un ammontare complessivo di  163.650 euro e l’intera area è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti.

I tre uomini sono stati tradotti presso la casa circondariale di Monza dove dovranno rispondere in concorso del reato pluri-aggravato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.

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AGRATE – GIOVANE TROVATO MORTO IN UN CAMPO : SUICIDIO

AGRATE – Il corpo senza vita di un uomo di 34 anni è stato rinvenuto ieri  intorno alle 7.30 dalla zona di via Cascina Vergana, a ridosso di un campo di granturco. A fare la drammatica scoperta è stato un passante che ha dato l’allarme . Sul posto sono intervenuti i mezzi di emergenza del 118 con due ambulanze e un’automedica insieme ai carabinieri della stazione di Agrate Brianza. Per l’uomo purtroppo non c’era ormai più nulla da fare. Il 34enne si è tolto la vita con un colpo di fucile legalmente detenuto e si sarebbe trattato di un drammatico gesto volontario.

( foto da archivio )

 

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BRIANZA – SAN GERARDO: BOLLETTINO COVID 16/11: PROBLEMATICO L’EQUILIBRIO OPERATIVO DELL’OSPEDALE

BRIANZA – L’ ASST MONZA ha diffuso un bollettino COVID che si riferisce a ieri 16 novembre :

RICOVERATI pazienti complessivi:

381 presso il San Gerardo di Monza di cui 37 in terapia intensiva;

123 presso l’ospedale di Desio di cui 11 in terapia intensiva.

L’equilibrio operativo dell’ospedale rimane problematico.

Stiamo valutando, insieme a Regione Lombardia, le ipotesi concrete per il supporto delle forze armate con le quali abbiamo intrapreso i primi contatti. “

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MISINTO – SEQUESTRATI DAI CARABINIERI 276 KG DI MARIJUANA PER OLTRE UN MILIONE DI EURO; 5 ARRESTATI

MISINTO – Nel  pomeriggio di sabato 14 novembre i militari della Compagnia di Sesto San Giovanni hanno arrestato, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, 5 soggetti di età compresa tra i 26 ed i 64 anni, di cui 3 italiani (tutti pregiudicati per reati in materia di sostanze stupefacenti) e due stranieri (incensurati).

I militari , impegnati nei giorni scorsi in attività di osservazione nei dintorni del Comune di Misinto, durante un normale servizio, sono stati insospettiti dai movimenti effettuati da alcune autovetture,  i cui conducenti sono  risultati avere precedenti penali dopo alcuni accertamenti preliminari.

Notato ciò,  il comando ha predisposto una perquisizione nell’immobile dove convergeva il flusso di autovetture . Giunti sul posto  i militari  hanno circondato l’edificio e sono entrati in azione .  Le persone presenti all’interno,  prese alla sprovvista, hanno tentato di disfarsi di alcuni cellulari e hanno tentato la fuga a piedi;  però sono stati subito bloccati e controllati dai Carabinieri che hanno poi provveduto  ad  effettuare  delle perquisizioni personali, a bordo dei veicoli e all’interno dell’immobile.  Così si è giunti alla scoperta di 276 chili circa di marijuana, suddivisi in vari pacchi termo-sigillati contenuti all’interno di trenta scatole di cartone, depositate e stipate all’interno dell’edificio; 1.000 euro in contanti,  diversi telefoni cellulari, materiale informatico e  l’occorrente materiale per il confezionamento della marijuana.

Oltre a tutto ciò , le perquisizioni domiciliari hanno consentito ai militari di scoprire anche  4.000  euro in contanti.  Lo stupefacente sequestrato, in attesa delle analisi di laboratorio, è quantificabile, per il valore di vendita all’ingrosso, in circa 1.380.000 euro. Gli arrestati sono stati associati presso casa circondariale Monza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la Procura di Monza.

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CESANO – FA IL MECCANICO MA I CARABINIERI TROVANO 7 KG DI DROGA NELLA SUA OFFICINA

CESANO MADERNO – I Carabinieri di Monza hanno tratto in arresto un 26enne residente in città, titolare di un’officina meccanica presso la quale si erano recati per effettuare un controllo e verificare la regolarità amministrativa dell’attività. Entrati nell’immobile i militari hanno trovato il proprietario intento a riparare un’autovettura di sua proprietà ma da un ulteriore controllo  hanno trovato  6 confezioni in chellophane sottovuoto contenenti marijuana, del peso complessivo di 5,1 kg;  22 panetti di hashish, del peso complessivo di 2,2 kg, un maxi rotolo industriale di pellicola trasparente e un bilancino elettronico perfettamente funzionante, utilizzato sicuramente per confezionare la droga.
L’uomo, che  si è rifiutato di fornire indicazioni circa la provenienza e la destinazione dello stupefacente, è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Monza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I carabinieri proseguono le indagini per risalire ai canali di approvvigionamento.

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VILLASANTA – SEQUESTRATO UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI – DENUNCIATI I 3 TITOLARI

VILLASANTA  – I Carabinieri Forestali della Stazione di Carate Brianza e la Polizia Provinciale di Monza , oggi 17 novembre hanno posto sotto sequestro preventivo, disposto dal GIP di Monza, un intero impianto abusivo di gestione rifiuti, tre automezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti e decine di migliaia di metri cubi di rifiuti speciali, alcuni dei quali anche pericolosi.

Dalle indagini, durate alcuni mesi e coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, è emerso come gli indagati (3 italiani residenti in provincia di Monza e Milano), in maniera totalmente illecita ovvero senza alcuna autorizzazione, gestivano ingenti quantitativi di rifiuti, principalmente di natura metallica, ma anche, RAEE (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) ingombranti, legno, plastica, pneumatici fuori uso e macerie, in totale difformità dalla normativa a tutela dell’ambiente e della salute, su un area di oltre 10.000 mq.

I Carabinieri Forestali e la Polizia Provinciale, attraverso pedinamenti ed appostamenti hanno documentato le varie fasi dell’attività illecita realizzata dagli indagati ovvero raccolta, trasporto e trattamento dei predetti rifiuti che venivano poi stoccati , anche per lungo tempo,  presso l’impianto di Villasanta in modo abusivo e pericoloso.

Le indagini hanno portato pertanto a denunciare a piede libero 3 persone, responsabili di due società, per diversi reati riconducibili alla gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Verranno ora attivate le procedure di smaltimento dei rifiuti e di bonifica dell’area.

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